Ucraina, Russia pronta ai colloqui ma avverte: "Imperativo riconoscere Crimea e territori presi"

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Ucraina, Russia pronta ai colloqui ma avverte: Ucraina, Russia pronta ai colloqui ma avverte: "Imperativo riconoscere Crimea e territori presi"

(Adnkronos) - È "imperativo" riconoscere come "russi" i territori ucraini occupati dalle truppe del Cremlino per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina. E' quanto ribadisce il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, secondo le news di oggi, 28 aprile 2025, sul conflitto in corso da oltre tre anni. Secondo Trump, Zelensky sarebbe pronto a rinunciare alla Crimea, mentre Mosca afferma di essere "pronta" per i colloqui, ma aspetta da Kiev un segnale per l'avvio dei negoziati. 

 

Secondo quanto ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ai giornalisti in un aeroporto del New Jersey, Volodymyr Zelensky potrebbe essere pronto a cedere la Crimea. Alla domanda se ritenesse che il leader ucraino fosse pronto a "rinunciare" alla penisola del Mar Nero, il tycoon ha infatti risposto: "Credo di sì" 

Zelensky ha dichiarato la scorsa settimana che l'Ucraina non poteva accettare il riconoscimento da parte degli Stati Uniti dell'annessione della Crimea da parte della Russia, dopo che Trump lo aveva accusato di intransigenza sulla questione. Venerdì Zelensky ha insistito sul fatto che il territorio "appartenga al popolo ucraino". Nonostante questi commenti, il presidente degli Stati Uniti ha espresso ritrovata simpatia per la sua controparte ucraina, affermando che "vuole fare qualcosa di buono per il suo Paese" e che "sta lavorando sodo". 

 

Intanto da Mosca arriva una sollecitazione a Kiev affinché dia un il segnale per l'avvio dei negoziati diretti con la Russia. "Devono almeno su questo fare qualche passo", ha affermato il portavoce, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. "In Ucraina rimane attivo il bando legale (a negoziati diretti con Mosca, ndr). Fino a ora non c'è stato nulla", ha denunciato. 

Peskov ha ribadito che l'operazione militare va avanti, ma c'è la disponibilità di Mosca a impegnarsi in negoziati con l'Ucraina senza precondizioni. "Il Presidente ha ripetutamente confermato la disponibilità della Russia ad avviare un processo negoziale con l'Ucraina senza alcuna condizione per arrivare a una soluzione pacifica del conflitto", ha aggiunto. Anche gli Stati Uniti, ha aggiunto, "continuano a operarsi per portare il processo su un binario di pace".  

 

Il riconoscimento come territori russi di Crimea, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia da parte della comunità internazionale "è un altro imperativo" per procedere a risolvere il conflitto in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una intervista al quotidiano brasiliano O Globo. "Tutti gli impegni che Kiev assume devono essere vincolanti, contenere meccanismi per la loro attuazione ed essere definitivi", ha aggiunto.  

Secondo Lavrov, l'Ucraina deve prima sollevare il bando ai negoziati con la Russia per poter dare il via a trattative dirette. "E' stata Kiev a ritirarsi dal processo negoziale nell'aprile del 2022. Lo ha fatto su richiesta dei suoi protettori occidentali. Nel settembre dello stesso anno, Volodymir Zelensky ha bandito i negoziati con la Russia. Un provvedimento legislativo che rimane in atto. Deve essere cancellato. Altrimenti i negoziati non possono riprendere", ha dichiarato.  

 

Da parte sua, il presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato il leader nordcoreano Kim Jong Un per "l'impresa" dei combattenti nordcoreani che hanno combattuto per la Russia contro le forze ucraine nella regione russa di Kursk, che Mosca afferma di aver completamente "liberato". "Gli amici coreani hanno agito guidati da un senso di solidarietà, giustizia e vero cameratismo", ha affermato Putin in una dichiarazione rilasciata dal Cremlino. "Lo apprezziamo molto e siamo sinceramente e personalmente grati al compagno Kim Jong Un e al popolo nordcoreano", ha aggiunto. 

Putin ha inoltre elogiato il valore militare dei soldati nordcoreani, definendoli "eroi" e lodando la "loro eccellente preparazione e la dedizione dimostrata combattendo, spalla a spalla con i soldati russi, difendendo la nostra Patria come fosse la loro". 

 

Zelensky, 'militari Kiev continuano operazioni in Kursk e anche Belgorod'** 

Kiev, 28 apr. (Adnkronos/Dpa) 

"Le nostre unità militari continuano a operare nelle regioni di Kursk e Belgorod. Manteniamo la nostra presenza in Russia", ha affermato il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un post su X, dopo che Mosca ha annunciato la completa liberazione della regione occupata dalle forze di Kiev con una incursione all'inizio dell'agosto dello scorso anno. Il capo di stato maggiore Valery Gerasimov aveva asserito che nel Kursk si trovavano solo soldati ucraini isolati, "alla ricerca di un nascondiglio" ma nessuna unità organizzata. I combattimenti, ha aggiunto Zelensky, proseguono vicino a Pokrovsk, in tutte le altre direzioni nella regione di Donetsk". "Manteniamo con decisione tutte le nostre posizioni in modo da mantenere tutte le opportunità per la diplomazia". 

 

 



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