Sblocca cantieri e centralità della progettazione: professioni a confronto all'Unisannio

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Un seminario che ha messo a confronto le professioni che erogano servizi di ingegneria e architettura anche sulle nuove norme sui corrispettivi e sulla prevenzione dei ribassi anomali dei corrispettivi delle prestazioni professionali.

Secondo i vari rappresentanti delle professioni riunitosi presso l’Aula Magna Sea dell’Unisannio, “La crescita delle economia deve andare di pari passo con la crescita delle professioni”. Il tutto nell’ambito del seminario: “I Servizi di Ingegneria e Architettura dopo la conversione in legge del DL Sblocca Cantieri”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Benevento con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, della Provincia di Benevento e dell’Università degli Studi del Sannio.

Ad aprire i lavori il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Benevento, Giacomo Pucillo. “Solo mettendo a sistema enti locali e professionisti sarà possibile ridefinire la filiera per la realizzazione delle opere pubbliche, partendo proprio dalla Pubblica Amministrazione, sia come organo finanziatore che come ente locale che commissionerà l’opera, ma con al centro la progettazione dell’opera, fondamentale per una corretta esecuzione dei lavori".

In rappresentanza degli Enti Locali, il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria  “Confrontarci è essenziale. Politica, Pubblica Amministrazione e liberi professionisti devono fare massa critica per risolvere le problematiche maggiori che risiedono nella poca chiarezza normativa, in evoluzione continua e che spesso contraddice la precedente. Concludo con una pubblica dichiarazione - sottolinea De Maria - di dissenso sul decreto 129 della Regione Campania che affida a 3 grosse società tantissimi progetti che potevano invece essere gestiti diversamente. E’ un decreto da annullare”.

“Un argomento importante - afferma Armando Zambrano, coordinatore Nazionale Rete Professioni Tecniche - è quello relativo ai corrispettivi, all’equo compenso, e allo sblocca cantieri, questo provvedimento venduto come modo per riavviare le opere pubbliche ma che sappiamo perfettamente contiene una serie di criticità che non consentiranno di intervenire e di ripartire. Contestiamo – prosegue Zambrano - il ritorno a un appalto integrato libero, quindi a un affidamento all’impresa della progettazione, mentre siamo favorevoli all’incentivo del 2% per la sola programmazione per la parte dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Altro aspetto delicato è quello relativo ai Commissari; tutto ciò crea una situazione di confusione che si stava limitando con l’effetto dell’entrata in vigore del precedente codice e che adesso subisce l’ennesima battuta di arresto”.

Concetto evidenziato, oltre che dal presidente Zambrano, anche dall’ingegnere Nicola Zotti, componente del Gruppo di Lavoro Servizi d’Ingegneria e Architettura del CNI. “Il Decreto parametri è applicato male, gli uffici tecnici lavorano fuori orario, c’è concorrenza sleale della P.A. nei confronti dei liberi professionisti, mancano tempo e risorse per conferire incarichi esterni e si realizzano opere che spesso non hanno utilità”.

"E’ necessario determinare con criterio oggettivo la base d’asta - ha dichiarato Michele Lapenna - cons. Tesoriere CNI - deleg. ai Lavori Pubblici e SIA - Abbiamo cercato di approfittare dell’obbligo di recepire le direttive europee per far presente al legislatore la necessità di modificare il quadro normativo sull’incidenza dei servizi tecnici. Semplificare le norme, - conclude Lapenna - ridurre gli appalti integrativi, puntare all’esternalizzazione, alla realizzazione di un fondo di rotazione per i progetti, alla maggiore trasparenza, alla progettazione di idee e naturalmente a ridurre il contenzioso amministrativo. Questo è necessario”. 

Infine dopo l’intervento di Antonella Tartaglia Polcini – professore Ordinario Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi quantitativi (D.E.M.M.) Università degli Studi del Sannio, sul tema dell’arbitraggio e dell’equo compenso, a chiudere i lavori è stato Giovanni Kisslinger – membro della Giunta Esecutiva e rappresentante Regionale per la Campania – OICE – Associazione delle Organizzazioni di ingegneria di architettura e di consulenza tecnico-economica, sul ruolo delle società d’ingegneria, sostenendo:“Bellissimo titolo lo sblocca cantieri ma in questa fase ci si dimentica dei problemi principali e cioè la stratificazione e l’interpretazione delle norme, la corruzione, i gravi ritardi nei pagamenti. E infine, – conclude Kisslinger -non c’è ancora nessuna garanzia dell’equo compenso, dei tempi di aggiudicazione delle gare e sulla questione dei ribassi eccessivi.”



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