Unifortunato. Fallite 8158 imprese in Italia nei primi mesi del 2018, quarto posto per la Campania

19:51:26 5444 stampa questo articolo
Convegno Unifortunato sulla crisi delle impreseConvegno Unifortunato sulla crisi delle imprese

Nei primi 9 mesi del 2018 in Italia sono fallite ben 8.158 imprese contro le 8.656 dello stesso periodo dell’anno precedente, con una diminuzione di fallimenti anno su anno pari al 5,8% a livello nazionale.

Le regioni con il maggior numero di fallimenti sono la Lombardia (1.844), il Lazio (1.078) e la Toscana (666), con la Campania al quarto posto con 662 casi di fallimento (Fonte: Cribis 2019), di cui 69 a Benevento e provincia, contro le 59 dell’anno precedente. Questi dati indicano che non siamo ancora fuori dalla crisi, anche se ci sono dei segnali positivi, e soprattutto mettono in evidenza l’importanza di identificare precocemente le spie dello stato di difficoltà delle aziende, così come prevede il nuovo Codice della Crisi d’impresa, che entrerà in vigore il prossimo anno in sostituzione della Legge Fallimentare.

La figura cruciale per identificare i segnali di crisi è il professionista, al cui ruolo è stato dedicato il convegno, dal titolo “I profili deontologici del professionista secondo le varie competenze”, che si è svolto all’Università Giustino Fortunato, propedeutico al corso di alta formazione in “Diritto delle crisi di impresa”, organizzato dall’Ateneo telematico sannita con il patrocinio dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura.

“Ai professionisti, che siano sindaci o revisori, è affidato il compito di far partire la procedura di allerta per gestire la crisi e per questo avranno una grande responsabilità sulle spalle” - ha detto Giovanni Negri, giornalista de Il Sole 24 ore, che ha aggiunto – “Si tratta di un intervento normativo importante sia sul piano formale, perché inserisce in un’unica legge temi oggi dispersi in leggi speciali, sia sul piano sostanziale, perché inserisce misure nuove, come quelle di allerta e disciplina, e materie finora trascurate dal nostro ordinamento giuridico, come quella dei gruppi di imprese. Inoltre rinnova in maniera significativa istituti già esistenti come il concordato preventivo”.

Il nuovo Codice - che istituisce presso il Ministero della Giustizia un Albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale le funzioni di curatore, commissario giudiziale o liquidatore nelle procedure previste - presenta alcuni punti di debolezza: “ad esempio manca la riforma della banca rotta”, come precisa Negri, che ha curato il Focus del quotidiano economico del 23 gennaio sul Codice della Crisi d’impresa.

“La riforma rappresenta anche un’opportunità di lavoro per i professionisti quali avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro” - ha dichiarato Stefania Pacchi, responsabile del corso di alta formazione in “Diritto delle crisi di impresa” e Ordinario di diritto commerciale presso l’Università di Siena, che ha aggiunto – “E’ previsto un Albo degli incaricati professionisti che hanno maturato specifiche competenze nel settore delle procedure concorsuali e che abbiano effettuato adeguata formazione e aggiornamento. Inoltre tutte le società a responsabilità limitata con oltre 10 dipendenti dovranno dotarsi di un organo di controllo”.

Il Presidente della sezione civile del Tribunale di Benevento, Michele Monteleone, si è invece soffermato sui dati relativi alla crisi di impresa a Benevento e provincia compreso il territorio di Ariano Irpino, (poiché l’ex Tribunale è stato accorpato dal Tribunale di Benevento). In quest’area, ha detto, “nel 2018 sono fallite 69 imprese, mentre nel 2017 ne erano fallite 59”. Tuttavia secondo Monteleone, “è un dato che non va letto negativamente perché negli anni precedenti fallivano circa 100-120 imprese all’anno”. Il miglioramento secondo il Presidente si deve a due fattori: “le aziende che si sono appropriate dei segmenti lasciati liberi dalle imprese fallite in precedenza hanno avuto una espansione, mentre quelle che hanno percepito i segnali di crisi e hanno usato gli strumenti previsti per gestirla e superarla, come gli accordi di ristrutturazione, l’hanno gestita bene. Altresì si è registrata la contrazione dell’utilizzo del Concordato preventivo alla luce dell’introduzione di limiti più restrittivi per l’ammissione a questo istituto giuridico”.

Fra gli altri illustri relatori del convegno hanno partecipato anche: Anna Losurdo Consigliere del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Carlo Orlando Consigliere CNF, con il coordinamento della professoressa Stefania Pacchi.

L’inizio del corso di alta formazione in Diritto delle crisi d’Impresa è calendarizzato per il 6 marzo, presso la sede di Benevento dell’Università Giustino Fortunato, e termina il 17 aprile 2019, con l’Osservatorio dei Giudici.



Articolo di Università, Ricerca / Commenti