No impianto di Sassinoro, il Comitato a Roma per incontrare il Ministero dell'Ambiente
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Zacchino ha illustrato alla presenza del sottosegretario Micillo e di alcuni dirigenti le motivazioni del no all’impianto di compostaggio.
Piena soddisfazione è stata espressa dal Comitato Civico “Rispetto e tutela del territorio” di Sassinoro per l’incontro svoltosi ieri mattina al Ministero dell’Ambiente a Roma.
Presente, il presidente Nicola Zacchino che ha illustrato alla presenza del sottosegretario Micillo e di alcuni dirigenti le motivazioni del no all’impianto di compostaggio: “la presenza di una rete di acque – ha detto – che sfociano nel vicino fiume Tammaro, la vicinanza del lago di Campolattaro legato ad un progetto di potabilizzazione, l'alta sismicita’ del territorio, la presenza del Parco del Matese a cui si legano progetti di sviluppo del territorio atti alla creazione di lavoro oltre che di tutela dell'ambiente e infine le indagini della Procura di Salerno”.
La richiesta del Comitato è legata alla riapertura di un tavolo per valutare la VIA ma soprattutto la VI: “che sono state escluse e che invece sono fondamentali per dimostrare l'impatto negativo che un impianto del genere potrebbe avere sul tutto il comprensorio, dimostrabile attraverso una documentazione ampia che il Ministero ha chiesto e che servirà allo stesso per studiare bene il caso e dare delle risposte in tempi brevi”.
Il sottosegretario Micillo ha ritenuto infatti di dover intervenire, sollecitato dal presidente Zacchino che tra le altre cose ha riportato all'attenzione dei presenti una sentenza della Cassazione che “ha stabilito l'intervento dello Stato in una materia di competenza regionale, quando ci sono elementi che potrebbero incidere negativamente sull'ambiente e sull’ecosistema”.
“Questo – fa sapere il Comitato – apre un’ulteriore possibilità alla causa portata avanti ormai da otto mesi per dimostrare che un impianto del genere potrebbe chiudere per sempre le porte al futuro in questa parte della Campania”.