Tornano a casa i reperti del Tempio isiaco di Benevento reduci dalla trasferta statunitense

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Reperti Tempio di Iside - Museo del SannioReperti Tempio di Iside - Museo del Sannio

Dopo la trasferta in California al Paul Getty Museum di Los Angeles, sono tornati a casa i reperti del Tempio di Iside.

L'annuncio del rientro dei reperti del Tempio di Iside, è stato dato dal Presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci, che sta seguendo personalmente la delicata operazione, che si svolge sotto la vigilanza della Soprindentenza Archeologia di Caserta e Benevento.

La statua dell’Imperatore romano Domiziano in veste di faraone, che fu il grande sponsor politico del Tempio isiaco di Benevento, è stata già ricollocata in Arcos, il Museo di via Stefano Borgia che ospita questi reperti di epoca imperiale romana testimonianti la straordinaria importanza del culto della dea Iside nella città di Benevento.

L’Obelisco, invece, gemello di quello da secoli installato in piazza Papiniani di Benevento, è stato trasportato nel vicino Museo del Sannio di piazza Giacomo Matteotti, che ha ospitato fino ad alcuni or sono tutti i reperti del Tempio isiaco, dopo il ritrovamento agli inizi del secolo scorso.

Dopo il restauro, finanziato dal Paul Getty Musuem e curato dal Capo restauratore di quell’Istituto, Erik Risser, sotto la supervisione della Soprintendenza, lo straordinario Obelisco aveva “bisogno” di maggiori spazi in altezza e larghezza, avendo “riconquistato” la quota originaria di oltre 5 metri ed un peso considerevole per il quale era necessaria una pedana adatta. D’altra parte l’Obelisco non poteva essere esposto all’aperto, come il suo gemello, a causa dei materiali utilizzati per riportarlo ai suoi antichi splendori.

Il riposizionamento dell’Obelisco al Museo del Sannio, nell’ampia Sala a piano terra, si colloca nel contesto della revisione in atto delle Sale e degli allestimenti di questo straordinario giacimento culturale. La ricollocazione dell’Obelisco al Museo del Sannio, a cura della ditta specializzata Arterìa, è stata seguita passo passo e con amore sia dal restauratore californiano, che dai funzionari della Soprintendenza Archeologia Mario Andolfi e Simone Foresta, ed ovviamente dalla responsabile Gestione Musei della Provincia Gabriella Gomma.

Il Presidente Ricci ha voluto ringraziare per l’impegno profuso nel compito di ricollocazione dei reperti assegnato dai funzionari della Soprintendenza, il restauratore Risser, la Ditta Arterìa e la responsabile del Museo del Sannio ed i suoi Collaboratori. Ricci ha in particolare ritenuto doveroso sottolineare che la pedana, commissionata dalla Provincia, sulla quale è stato riposizionato l’Obelisco è stata realizzata dalla Ditta beneventana Arguzia srl, degli architetti Riccardo e Rosalba D’Uva. “E’ davvero un piacere poter rimarcare il lavoro di alto profilo tecnologico posto in essere da giovani imprenditori sanniti e che operano nel Sannio, ma che sono conosciuti e stimati internazionalmente”, ha detto Ricci. “Gli architetti D’Uva, peraltro, si sono avvalsi della professionalità e delle capacità operative di altre Imprese sannita per il cosiddetto “reverse engineering”, dal progetto originario del Paul Getty Museum, l’ingegnerizzazione e la produzione di un basamento antisismico. Grazie a tecnologie ultrasofisticate, tra le quali quelle che impiegano il taglio laser Co2, con l’ing. Flaminio Bovino, e le meccaniche di precisione della Enterprise International Group, e le lavorazioni metalliche e montaggi della Ditta Allfer, è stata realizzata in tempi record una pedana che, per caratteristiche e qualità, è stata lodata dallo stesso restauratore californiano. Risser, infatti, ha voluto approfondire tutti i dettagli del progetto e della sua realizzazione dichiarandosi favorevolmente impressionato sia dall’uno che dall’altra. E’ bello poter dare questa notizia per una realtà all’avanguardia operante nel Mezzogiorno e nata da Sanniti”. 



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