Tassa di soggiorno: "No per principio, si affinche' diventi un equo strumento di legalita' e trasparenza"

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Turisti in citta' nel giorno di PasquettaTuristi in citta' nel giorno di Pasquetta

Per Confindustria “La tassa non deve costituire un nuovo gravame amministrativo per gli operatori.

“La sezione turismo e tempo libero di Confindustria Benevento ha avuto modo di leggere dalla stampa cittadina, che il Comune di Benevento starebbe per introdurre la tassa di soggiorno”. A dirlo è Luca Mazzone presidente del ramo Turismo di Confindustria Benevento. La sezione di Confindustria rispetto alla tassa di soggiorno si dichiara, in linea di principio, contraria.

“La tassa, peggiorando la capacità competitiva del nostro territorio, - spiega Mazzone – danneggerà molti degli sforzi di promozione dell’incoming, che le imprese della sezione stanno ormai conducendo da oltre quattro anni. Sembrerebbe che, insieme alla tassa, verrà istituito un fondo dedicato ed un tavolo tecnico, che decida la destinazione dei fondi con le relative priorità. Bene, ma non basta e dunque ci permettiamo di suggerire alcuni argomenti alla pubblica discussione, o agli Amministratori se vorranno leggere le nostre riflessioni. La tassa introduce un maggior costo e dunque riduce la competitività relativa con altri territori, pertanto è auspicabile che sia di modesto importo (massimo 1 euro). La tassa deve colpire solo i veri turisti, esentando lavoratori (anche dell’Università e del Conservatorio), studenti, malati. La tassa non deve costituire un nuovo gravame amministrativo per gli operatori, soprattutto quelli professionali. Ci auguriamo pertanto che per fruire delle esenzioni siano sufficienti delle semplici auto-dichiarazioni. La tassa non deve diventare un nuovo strumento di concorrenza sleale tra operatori alberghieri, dell’extra-alberghiero e delle due categorie tra di loro”.

A tal proposito Mazzone osserva che: “il portale AIRBNB presenta, per il mese di settembre prossimo, un’offerta nella città di Benevento pari a 75 immobili. Ci chiediamo se sono tutte strutture autorizzate, se sono mai state visitate dalla ASL, se notificano in Questura gli arrivi, pagano le tasse, svolgono servizi collaterali non autorizzati (es. navetta e noleggio di veicoli), pagano al Comune la tassa sui rifiuti come abitazione oppure come strutture di accoglienza. Ebbene la nostra proposta è che la introduzione della tassa di soggiorno costituisca una valida occasione per aumentare il livello di trasparenza e legalità per tutta la città; nel dettaglio proponiamo: l’istituzione di un tavolo rappresentativo di tutte le Associazioni di categoria, al fine di definire le azioni da realizzare con le somme incassate; che siano strutturate delle procedure molto precise e molto semplici, che aggiungano oneri amministrativi per gli operatori per un periodo non superiore al minuto per ciascun cliente. che sia effettuato un censimento ed una verifica su tutte le strutture esistenti, in particolare dell’extra-alberghiero, per verificarne il rispetto della normativa”.

E conclude. “Riteniamo che le attività di preparazione e gestione (censimento e verifiche con eventuali richieste di adattamento) condotte sul settore alberghiero ed extra-alberghiero, possano essere successivamente estese a tutti i componenti della filiera (ristoranti, pub, locali notturni, bar etc) per aumentare la qualità dell’offerta territoriale. Soltanto così una tassa invisa e dannosa può trasformarsi in uno strumento importante di competitività del territorio”.



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