Petrolio. Delta Energy accusa e chiede incontro al Mise. I No Triv: "Non vi vogliamo"
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Botta e risposta a distanza tra l'azienda e gli attivisti no triv.
Nei giorni scorsi, il 19 gennaio, la Delta Energy, titolare dei permessi di concessione inerenti ai progetti Case Capozzi e Pietra Spaccata, in una nota stampa rendeva noto la lettera inviata al Mise. La missiva, chiedeva la convocazione di un: “tavolo tecnico con tutte le amministrazioni coinvolte, richiesta già formulata dai Sindaci che avevano partecipato alla riunione indetta dalla Regione Campania, l’11 Dicembre Con la stessa forza con cui affermiamo il nostro desiderio di dialogo però, diciamo chiaramente che non accettiamo che si diffondano insulti, calunnie e falsità sull’azienda, i nostri progetti, il nostro lavoro e su quello dei nostri collaboratori”.
Dalla Delta Energy, attacchi, anche al Coordinamento No Triv Sannio che da tempo lotta contro la devastazione del territorio e replica: “Il coordinamento respinge categoricamente le accuse dei petrolieri d’oltre Manica e le rispedisce senz’altro al mittente”.
I No Triv precisano: “Nelle nostre note, che tanto li ha fatti innervosire, abbiamo solo riportato alla memoria di tutti, quello che è già successo anni fa con le attività di esplorazione e sfruttamento di giacimenti di idrocarburi scoperti nel Sannio, nell’Irpinia e nel Molise, nonché quanto sta succedendo oggi, sia nel nostro Paese che in altre nazioni. La Delta Energy, che dice tra l’altro di volere concordare le proprie mire con le comunità locali, ha già incontrato, il 12 gennaio del 2013 a Ginestra degli Schiavoni, il coordinamento No Triv, le associazioni ambientaliste, i cittadini delle zone prese di mira. In quell’occasione ha dovuto semplicemente prendere atto di quanto la popolazione sia ostile ai loro progetti. Ricordiamo che, subito dopo l’incontro pubblico, il sindaco di Ginestra, promotore-organizzatore dell’iniziativa, scelse di riunire a porte chiuse gli amministratori locali e i rappresentanti della società Delta Energy, per impedire un ulteriore coinvolgimento dei cittadini, in barba a ogni principio di trasparenza e partecipazione diretta”.
In merito al sondaggio chiedono: “sarebbe mica possibile conoscere la composizione del campione, in particolare per quanto riguarda la distribuzione geografica, dacché si parla genericamente di Campania, mentre le aree a rischio sono ben più circoscritte a soli pochi comuni compresi tra il Sannio, l’Irpinia ed il Molise? la Delta Energy e la SWG sanno dov’è il Fortore o il Tammaro? E per concludere, cosa vuol dire ricerca digitale del petrolio? Noi sappiamo bene o almeno abbiamo capito, leggendo tra le vostre proposte, che volete realizzare il pozzo esplorativo entro il 2021 e che purtroppo non sarà né virtuale né digitale. Ribadiamo altresì che le preoccupazioni sui rischi ambientali in tutte le fasi di ricerca, perforazione ed estrazione di idrocarburi, e sulle ricadute socio-economiche sul territorio, non sono frutto di nostre comunicazioni allarmistiche: semplicemente stiamo rilanciando e portando a conoscenza di tutti quanto asserito, documentato e riscontrato da scienziati, ricercatori e tecnici, sia di importanti università ed enti di ricerca, che del coordinamento stesso. Purtroppo dobbiamo ancora una volta rilevare l’arroganza e la prepotenza di società che vengono nei nostri territori con sicumera neocoloniale, per assoggettarli con le buone o con le cattive, forti di potenti armi economiche per propagandare la loro “verità”.
A quelle noi opponiamo la nostra voce, il nostro impegno, i nostri volantini, una buona dose di testardaggine e, sopratutto, tanto, tanto amore per la nostra terra. Possono minacciare tutte le azioni legali che vogliono, non sarà questo a farci smettere di coinvolgere le persone e le comunità, perché si prenda coscienza di quanto sta avvenendo e possa sorgere una forte, concreta e diffusa opposizione. E’ questo che teme la Delta Energy, è questa la verità, caro Mr Steve Edgle, da questa paura scaturiscono le vostre minacce, che non ci toccano minimamente: non avremo alcuna difficoltà a confermare i nostri argomenti in un’aula di tribunale. Sappiate però anche che non sarà in un’aula di tribunale che si giocherà la partita, ma nelle nostre valli e sui nostri monti”.
E concludono: “Ripetiamo dunque, fiduciosi che prima o poi riuscirete a capirlo: non vi vogliamo e con noi non vi vuole una gran parte della popolazione sannita e non sarà un sondaggio o spiccioli di petroeuro a convincerla. State alla larga dai nostri territori”.