La Procura Generale di Napoli rinuncia all'appello nel processo "Gaveli"

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Multisala Gaveli in cotnrada Piano Cappelle a BeneventoMultisala Gaveli in cotnrada Piano Cappelle a Benevento

Per la vicenda Gaveli, risalente al 2008, la Procura Generale rinuncia all'appello della sentenza che nel 2012 aveva assolto gli imputati Spina, Ionico, Giuliano e Villanacci.

Lo scorso 7 Novembreil Procuratore Generale innanzi alla Corte d’Appello di Napoli ha rinunciato all’appello che il P.M. Antonio Clemente aveva proposto avverso la sentenza del processo “Gaveli” che il 25 Settembre 2012 aveva mandato assolti con formula piena “perché il fatto non sussiste” gli allora imputati Michele Spina, Maurizio Ionico, Luigi Giuliano ed Annamaria Villanacci.

La sentenza di primo grado è ora divenuta definitiva. L’inchiesta “Gaveli”  aveva suscitato clamore  nel lontano con un’operazione definita all’epoca dalla Procura di Benevento “fiore all’occhiello”. Nulla dell’impianto accusatorio ha però retto al vaglio dei vari organi giudicanti..

Vicenda Gaveli conferenza stampa luglio 2008 - Michele Spina e Maurizio IonicoAl termine della requisitoria di primo grado, l’allora sostituto procuratore di Benevento Antonio Clemente, aveva chiesto per gli imputati pene per complessivi 13 anni di reclusione ma il Tribunale collegiale di Benevento, (composto da Rosario Baglioni –Presidente; Michele Cuoco-giudice estensore e Loredana Camerlengo-giudice), pronunciava sentenza di assoluzione con la formula più forte: “perché il fatto non sussiste”.

La vicenda ebbe inizio nel 2006 e sfociò il 28 marzo 2008 con gli arresti domiciliari, disposti dal Gip Marilisa Rinaldi, a carico di Michele Spina e Maurizio Ionico,  da parte degli agenti della Digos. 

L’accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Benevento era di concorso in tentata estorsione ai danni di Luigi Giannuzzi, titolare della multisala Gaveli sita alla contrada Piano Cappelle di Benevento. Le indagini, durate circa due anni, sono furono dirette dal sostituto procuratore Antonio Clemente, avviate a seguito della denuncia presentata nell'autunno del 2006 dallo stesso titolare del Gaveli.

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