Liberta di stampa, Ciccopiedi (FI): "Nella giornata mondiale appello alle forze politiche per il diritto di opinione"

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Leonardo Ciccopiedi Leonardo Ciccopiedi

"Oggi, in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, è doveroso da parte mia un appello a tutte le forza politiche per difendere il diritto di opinione"

Leonardo Ciccopiedi, candidato alle Elezioni Europee, nella Circoscrizione Meridionale: "Una libertà conquistata e dovuta, per permettere ai giornalisti di raccontare e commentare la realtà che ci circonda. Una libertà che mai come oggi vede una pagina buia della sua storia, sotto le bordate del Movimento 5 Stelle, che vuole abolire i finanziamenti pubblici a giornali ed emittenti radiofoniche: è allarmante il caso di Radio Radicale che, dopo aver raccontato per anni agli italiani le attività del Parlamento e quel che vi accadeva, oggi si appresta a chiudere dopo la revoca della convenzione che porrà un ineluttabile bavaglio ad una delle voci preziose del giornalismo libero".

"Una libertà, quella di stampa, che vuole essere messa a tacere come nel caso del quotidiano “Il Roma”, la più antica testata del Mezzogiorno, la cui redazione, in piena notte, è stata vittima di un'incursione da parte di ignoti, che hanno causato ingenti danni. La libertà di stampa è un diritto degli italiani, il diritto di ascoltare le voci e le testimonianze, il diritto di parlare e dire la propria opinione o denunciare le ingiustizie".

"La libertà di stampa non può e non deve essere negata: la sua limitazione non è altro che il preludio di una celata dittatura. Meritano un palauso quei giornalisti che hanno il coraggio di essere liberi, ad ogni livello, quelli che, tanto nelle realtà locali quanto in quelle nazionali ed internazionali, non si piegano al potente di turno. Sono, invece,  - prosegue Ciccopiedi - da condannare quei politici che fanno liste di giornalisti nemici, che pretendono penne servili. In questo si da esempio, Silvio Berlusconi, editore liberale e politico illuminato, che ha sempre lasciato liberi i giornalisti e gli opinionisti che hanno lavorato nelle sue aziende".



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