L'Europa Centrale in ginocchio: 6 morti e migliaia di sfollati per il passaggio del ciclone Boris

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Il forte maltempo si è abbattuto su Repubblica Ceca, Austria e Romania. Almeno 6 persone sono morte e migliaia di residenti sono stati costretti a evacuare a causa delle inondazioni provocate da piogge torrenziali.

L'Europa Centrale è stata devastata dal ciclone Boris, una delle peggiori tempeste che la regione abbia visto negli ultimi anni. Il ciclone, caratterizzato da piogge torrenziali e venti fortissimi, ha colpito in particolare la Repubblica Ceca, l'Austria e la Romania, causando un bilancio tragico: almeno 6 persone hanno perso la vita, la maggior parte per annegamento, mentre decine di migliaia di persone sono state evacuate a causa delle inondazioni. La tempesta ha sconvolto la vita quotidiana, provocando gravi danni infrastrutturali e lasciando molte comunità isolate.

Le cause del ciclone e l'intensità dell'evento

Il ciclone Boris si è sviluppato rapidamente a partire dal Mar del Nord, portando con sé masse di aria umida che, incontrando le aree montuose dell'Europa centrale, hanno scatenato intense precipitazioni. Secondo i meteorologi, il ciclone è stato reso più violento dal riscaldamento globale, che ha incrementato l'umidità presente nell'atmosfera e ha esacerbato i fenomeni meteorologici estremi. La tempesta ha colpito con una velocità sorprendente, lasciando poco tempo alle autorità locali per prepararsi adeguatamente.

In meno di 48 ore, alcune aree hanno visto cadere più di 200 mm di pioggia, un livello che ha superato le medie stagionali di interi mesi. Le acque dei fiumi, già gonfie per le precedenti piogge, sono esondate rapidamente, sommergendo villaggi e città e rendendo necessarie le evacuazioni di massa.

Situazione nei paesi colpiti: i danni e le vittime

In Repubblica Ceca, le città lungo il fiume Moldava sono state tra le più colpite. A Praga, le autorità hanno dovuto chiudere temporaneamente diverse stazioni della metropolitana, mentre alcune strade sono diventate impraticabili a causa dell’acqua alta. Le autorità locali hanno confermato che due persone sono morte annegate nei pressi della città di Český Krumlov, mentre cercavano di attraversare una zona allagata.

In Austria, le regioni montane hanno sofferto il peso delle frane e degli smottamenti causati dalla pioggia incessante. Le zone alpine, in particolare il Tirolo, hanno visto intere vallate isolate, con migliaia di turisti e residenti bloccati. Anche qui, le autorità hanno registrato due morti, uno dei quali un escursionista travolto da una frana improvvisa.

In Romania, le piogge hanno colpito principalmente la regione dei Carpazi, dove i fiumi sono rapidamente esondati, spazzando via ponti e rendendo difficili i soccorsi. Due persone sono state trovate senza vita nel distretto di Vrancea, dove le autorità stanno lavorando giorno e notte per cercare di arginare i danni. Le operazioni di soccorso sono complicate dalla mancanza di accesso ad alcune zone rurali, completamente isolate dalle inondazioni.

Gli sforzi di evacuazione e il supporto internazionale

Migliaia di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni in tutta la regione. Solo in Austria, più di 10.000 residenti hanno lasciato le loro case, mentre in Repubblica Ceca e Romania il numero di evacuati continua a crescere. Le autorità locali, supportate dai governi nazionali, stanno impiegando tutte le risorse disponibili, inclusi elicotteri e unità di soccorso specializzate, per evacuare le zone più a rischio.

L'Unione Europea ha già messo a disposizione fondi di emergenza e squadre di soccorso da diversi Paesi membri, e anche la Croce Rossa Internazionale sta fornendo assistenza, distribuendo cibo e beni di prima necessità alle comunità colpite.



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