Aston Martin DB 10: ecco come nasce l'ultima Bond car
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Martini, ma soprattutto Aston Martin….Si possono riassumere così due tra le principali passioni di James Bond, agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica, nuovamente presente nelle sale italiane dal 5 novembre scorso dopo il lancio di “Spectre”, ventiquattresimo episodio della saga di 007, impersonato per la quarta volta da Daniel Craig.
L’ultima fatica del regista Sam Mendes è caratterizzata, automobilisticamente parlando, da un ritorno alla tradizione, giacchè la vettura scelta per la spia uscita dalla penna di Ian Fleming è ancora una volta una Aston Martin, per l’esattezza una DB 10 color argento da 500 cavalli; espressamente realizzato per il film, come vedremo, il bolide è certamente uno dei ‘protagonisti’ del film, e sarà ricordato a lungo per la sequenza mozzafiato di un inseguimento lungo gli argini del Tevere e per le strade del centro storico di Roma, chiuso per diverse notti nello scorso mese di marzo - come molti romani certamente ricorderanno - proprio per permettere la realizzazione degli ultimi ciak.
Il connubio tra Mr.Bond e le fuoriserie della casa inglese - presenti in ben 12 dei 24 film prodotti - ha origini lontane, e risale per l’esattezza a 51 anni fa, quando nel celebre ‘Missione Goldfinger’ del 1964 Sean Connery debuttò alla guida dell’indimenticabile Aston Martin DB5 coupé, modificata dal fedele Q e dotata di mitragliatrici, radar, scudi antiproiettile e sedili eiettabili, tra i vari optional; anche in questo caso la sequenza dell’inseguimento, ambientata in Svizzera lungo i tornanti del Passo del Furka, è entrata a pieno titolo negli annali della storia del cinema, spingendo gli sceneggiatori di “Skyfall” (il 23mo episodio della saga uscito nel 2012) a far usare a Bond lo stesso identico veicolo, per fuggire insieme a M. alias JudyDench.
Gli aneddoti relativi alla pre-produzione di “Spectre” raccontano di alcuni incontri confidenziali avvenuti nell’aprile 2014 tra Sam Mendes e il capo della divisione design di Aston Martin, Marek Reichmann, per visionare il portfolio messo a disposizione dalla casa automobilistica e scegliere così la futura Bond-car; ad attirare l’attenzione del regista sarebbe stato però uno schizzo appeso al muro, che ritraeva un veicolo dalle linee slanciate e decisamente futuristiche.
Dopo un’autentica corsa contro il tempo, il team dei designer, ispirandosi alle linee della V8 Vantage, è riuscito finalmente a creare un primo modello in argilla in scala reale, che una volta scansionato ha permesso al team di ingegneri di definire ulteriori dettagli meccanici, tra cui il motore V8, il cambio manuale a 6 velocità, le sospensioni e l’architettura della carrozzeria, realizzata in fibra di carbonio.
Trattandosi di un veicolo non destinato al mercato e prodotto in un numero ridotto di esemplari - per l’esattezza dieci, otto destinati alle riprese del film e due per esposizioni - per la DB 10 è stato possibile saltare i numerosi test di omologazione sulle emissioni e la sicurezza, riducendo notevolmente i tempi di realizzazione; il veicolo è stato infatti presentato per la prima volta al pubblico, come ‘primo membro del cast’ (parole testuali di Sam Mendes), nel corso di una conferenza stampa tenuta occasione dell’inizio delle riprese, a dicembre 2014, presso i Pinewood Studios di Londra.