Test malattie su cani da caccia. Controlli gatis grazie a protocollo Atc - Federico II

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Cane da cacciaCane da caccia

I test non avranno costi per i cacciatori sanniti, mentre il comitato di gestione ha impegnato 30.000 euro.

L’ATC di Benevento e il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” hanno sottoscritto per realizzare uno studio epidemiologico sui cani da caccia. L’obiettivo è di verificare e pervenire le malattie trasmesse da artropodi (zecche, pulci e zanzare). Alcune di esse possono interessare anche gli umani.

La Ehrlichiosi, la Anaplasmosi, la Borreliosi e le Filariosi sono malattie che nel cane, sotto il profilo clinico, appaiono molto temibili in quanto i sintomi possono mostrarsi,dopo il contagio, a distanza di molti mesi ed anche di anni, spesso in seguito alla presenza di fattori scatenanti quali ad esempio lo stress da lavoro o altre malattie di scarsa importanza.

I test non avranno costi per i cacciatori sanniti, mentre il comitato di gestione ha impegnato 30.000 euro. Nelle prossime settimane il Comitato di Gestione, entro i limiti stabiliti dalla legge regionale di stabilità, si riunirà per discutere come organizzare l’attuazione di questo progetto.

“Lasciamo ad altri le polemiche sterili e senza senso – dichiara il presidente dell’ATC, Gianluca Aceto - noi andiamo avanti con il lavoro, che è tanto, e che nel 2016 abbiamo volutamente sottratto alla ribalta. Ora è arrivato il momento di far vedere la differenza tra chi lavora per una caccia rispettosa di leggi, ambiente e fauna, e chi invece lavora solo per se stesso”.



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