Sannio Falanghina raccoglie ufficialmente il testimone di ‘Città Europea del Vino 2019’

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Passaggio del testimone tra Portogallo e Italia per la Citta' Europea del Vino a Sannio FalanghinaPassaggio del testimone tra Portogallo e Italia per la Citta' Europea del Vino a Sannio Falanghina

E' passato ufficialmente  al Sannio il testimone di "Città europea del Vino 2019". Un parallelismo con Matera capitale europea della Cultura, come si è fatto più volte notare durante la cerimonia ufficiale di questa sera al Teatro San Vittorino.

La cerimonia suggella un lavoro di mesi, portato avanti dai comuni sanniti di affermata produzione vitivinicola: Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso, durante la quale Sannio Falanghina ha ricevuto il prestigioso vessillo assegnato annualmente da Recevin, la rete europea delle Città del Vino, che raggruppa oltre 800 realtà disseminate in undici paesi dell’Unione Europea. Vessillo passato dalle cittadine portoghesi di Torre Vedras e Alenquer nelle mani dei sindaci dei cinque  comuni sanniti.

Un parterre affollato, quello del San Vittorino, con in prima fila autorità civili e militari, la rappresentanza parlamentare della provincia e le varie delegazioni, da quella portoghese, a quella maltese, ospite del sindaco di Guardia Sanframondi Floriano Panza. La serata è stata presentata dalla giornalista di RAI Parlamento Federica De Vizia. Hanno portato i saluti istituzionali il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, il presidente della Provincia Antonio Di Maria ed il prefetto  Francesco Antonio Cappetta.

E' stato il sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza, ad illustrare il percorso che ha portato alla candidatura e quindi al riconoscimento odierno. Una volontà condivisa dagli altri 4 primi cittadini (Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso) che in pochi mesi di lavoro comune, con il sostegno della Regione Campania, è riuscito ad affermarsi.

Panza, al pari dei suoi colleghi e del presidente della Provincia Di Maria, ha sottolineato innanzitutto l'opportunità di sfruttare l'occasione come volano per l'economia. Ma si dice consapevole della necessità di continuare a fare un duro lavoro per raggiungere risultati tangibili da questo punto di vista. Occorre trasformare il territorio, rendere i paesaggi belli, al pari di quelli toscani e veneti. Per questo annuncia la prossima sottoscrizione di un protocollo tra i cinque comuni per la pulizia del territorio: dalla potatura alla pulizia dei canali, per fare qualche esempio.

Riflettori accesi per un anno, dunque, su un territorio - quello sannita - che vanta 10.000 ettari destinati a vigneto, ben il 50% dell'intera produzione vinicola della Regione Campania. Una regione, come ha ricordato il presidente Vincenzo De Luca, che non è tra le prime per produzione, ma che inizia ad avere una cultura del vino, con la crescita delle aziende seguita dagli enologi, sempre maggiore. Un mercato in cui le etichette costituiscono solo il 30% della produzione e che presenta, quindi, ancora ampi margini di crescita.

Sull'agricoltura, grazie ai fondi PSR, De Luca  annuncia investimenti consistenti. A partire dai fondi destinati al lavoro, solo ed unico obiettivo - come ha fortemente sottolineato - grazie ai quali saranno creati ben 10.000 posti in Campania. Poi 500 milioni destinati alla viabilità delle aree interne, con ben 100 milioni di euro per la provincia di Benevento. Lavoro ed infrastrutture, questo il binomio su cui punta la Regione, nel prossimo futuro, per creare migliori occasioni di sviluppo e di conseguenze prospettive per i giovani.

De Luca ha anche colto l'occasione per lanciare una dura stoccata - senza nominarlo - al governo gialloverde e ai due partiti che lo compongono, definiti "cialtroni che fanno debiti senza saper amministrare" e lancia infine la sfida dell'Autonomia regionale nel segno dell'efficienza - sottolinea -  perché "l'Unità nazionale è sacra".



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