S. Agata de’ Goti ricorda i 5 caduti a via Ponte Vecchio nel 1943

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Si è celebrato, sabato 5 ottobre, il 70° anniversario della morte di 5 giovani santagatesi che persero la vita per sminare il Ponte Vecchio propro il 5 ottobre del 1943. “E’ una ricorrenza che non può passare inosservata. Il 5 ottobre del 1943, infatti, Guido Del Tufo, Pasqualino Palma, Domenico Di Caprio, Vincenzo Vigliotta e Vincenzo Casaburo, persero la vita per garantirla ai loro concittadini. Quello di S. Agata è un evento di storia locale che però s’inserisce nel quadro nazionale della storia che si studia a scuola. E sono proprio gli studenti i veri depositari di questi avvenimenti, che devono diventare i portatori dei valori e della memoria storica”. Con queste parole è intervenuto alla commemorazione, che per motivi climatici si è spostata nella sala ex Cinema Italia, il sindaco di S. Agata Carmine Valentino, che ha accolto i numerosi ospiti. Inoltre, il sindaco ha sottolineato che la giunta proporrà al consiglio comunale di cambiare nome a via Ponte Vecchio per intitolarla ai 5 giovani caduti. Dopo la benedizione di don Franco Iannotta che ha ricordato di quando da bambino gli raccontavano dei cinque santagatesi, la parola è passata ad Antonio Conte, presidente provinciale dell’ANPI di Benevento oltre che senatore della Repubblica. Conte ha sottolineato la consapevolezza dei 5 giovani di andare a compiere un gesto eroico, di sfidare la morte. “Con quel gesto i giovani di Ponte Vecchio hanno rifiutato la linea del terrore e della morale della paura. Devono per questo essere considerati partigiani”. Dello stesso tiro sono state le parole di Luigi Marino, responsabile regionale dell’Anpi, a cui hanno fatto seguito quelle del Tenente Colonnello Robert Ruffolo, rappresentante dell’associazione dei veterani di guerra italo – americani, che in un mix di italiano ed inglese ha sottolineato il ruolo dei militari “come portatori di libertà per le nuove generazioni ed i giovani come depositari di ciò che la storia ci ha insegnato per migliorare il futuro”. Parole brevi a sentite, sono toccate poi al Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, medaglia al valore militare che ha sottolineato come “l’Italia non deve dimenticare i suoi caduti, perché è attraverso di loro che si onora il Paese ed è possibile costruire un futuro migliore”. La mattinata, a cui hanno assistito alcune sezioni delle scuole medie ‘A. Oriani’ e dell’Istituto Comprensivo ‘De’ Liguori’, si è conclusa con la consegna ai familiari dei 5 giovano caduti nel 1943 da parte di Paglia e di Vittoria, vedova di Tiziano Della Ratta.

Nella Melenzio



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