Rimase folgorato dopo alluvione: chiesto rinvio a giudizio per tre funzionari Enel

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Adriano TatavittoAdriano Tatavitto

L’operaio Enel, originario di Circello, morì 16 ottobre 2015 nella zona industriale di Benevento. In quelle stesse ore, il Sannio era rimasto vittima dell’alluvione.

Il Giudice per le indagini preliminari, dott. Flavio Cusani, ha fissato per il 20 giugno, alle 9.30, presso il locale palazzo di Giustizia del capoluogo sannita, l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio dei tre funzionari dell’azienda presentata dal Pubblico Ministero titolare de fascicolo aperto subito dopo il tragico infortunio, la dott.ssa Miriam Lapalorcia.

È quanto richiesto dalla Procura di Benevento alla chiusura delle indagini preliminari del procedimento penale per la morte di Adriano Tatavitto, l’operaio di Circello deceduto a soli 38 anni in seguito all’incidente successo a Benevento il 16 ottobre 2015. Come si ricorderà, quel 16 ottobre, Tatavitto operaio specializzato ed esperto, stava effettuando un intervento in contrada Acquafredda, nei pressi della zona industriale di Ponte Valentino, resosi necessario per l’interruzione di una linea di media tensione da 20mila Volt in seguito agli eventi alluvionali della notte tra il 14 e il 15 ottobre. L’operaio operava su un palo cabina per il ripristino della linea elettrica mediante l’installazione di un gruppo elettrogeno provvisorio quand’è rimasto folgorato da una violenta scarica, restando esanime sulla scala su cui era salito: la perizia medico legale, affidata dalla Procura alla dott.ssa Monica Fonzo, ha confermato che la vittima è deceduta a causa della folgorazione.

All’inizio di quest’anno, sulla base delle indagini condotte dai Carabinieri di Benevento e dagli ispettori dello Spisal dell’Asl Beneventana, il sostituto procuratore ha chiesto l’emissione del decreto che dispone giudizio per tre dei cinque tra dirigenti e responsabili dell’azienda iscritti inizialmente nel registro degli indagati. Si tratta di un 56enne di Albiolo (Como), in qualità di datore di lavoro Enel per l’Unità Produttiva Area Territoriale della Campania; Un 40enne di Volla (Napoli), in qualità di datore di lavoro delegato presso la sede di Enel Distribuzione di Avellino; un 58enne di Campobasso, come datore di lavoro delegato presso la sede Enel Distribuzione di Benevento. Ai tre imputati si contestano i reati di omicidio colposo in concorso perché, si legge nella richiesta del Pm, “cooperando colposamente tra di loro, con negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, cagionavano la morte per folgorazione di Tatavitto Adriano, nel mentre questi prestava attività lavorativa come operaio specializzato con funzione di preposto per ripristinare la linea elettrica interrotta mediante l’installazione di un gruppo elettrogeno provvisorio (…)”.
 



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