Puglianello si ferma. Addio al sindaco Tonino Bartone: in piazza sindaci e tanta gente | FOTO
20:26:56 10790Mons. Battaglia: “Per lui, uomo di azione politica e la politica per lui era passione, era difficile starsene con le mani in mano, mani che non ha mai avuto paura di sporcare per la sua gente”.
Oltre un migliaio le persone che in piazza Chiesa a Puglianello, hanno voluto tributare l’ultimo saluto al sindaco Tonino Bartone, scomparso dopo una lunga malattia. Troppo piccola, la chiesa di San Giacomo per contenere la folla accorsa per il rito funebre officiato dal vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’Goti, mons. Domenico Battaglia.
Tanta, tantissima gente, in queste ore ha poi varcato la soglia del Palazzo Comunale di via Pitò – la camera ardente era stata allestita all’interno dell’Aula Consiliare – per confortare la moglie Mirella ed i figli, Giuseppe e Valentino. A tributare l’ultimo saluto a Bartone, tantissimi sindaci del Sannio – da Airola a Cusano Mutri, da Gioia Sannitica a Castelpoto e Benevento con Clemente Mastella, da Sant’Agata de’Goti a Dugenta, Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi, San Salvatore Telesino, Castelvenere, Faicchio, Telese Terme, Santa Croce del Sannio e Bucciano. Presente anche il consigliere di De Luca per le Universiadi Luigi Barone, la dott.ssa De Feo in rappresentanza del Prefetto, Franco Nardone in rappresentanza della Provincia di Benevento. Presente anche il comandante dell’Arma col. Puel, il capitano Ceccaroni ed il vicequestore Tranquillo.
Prima della funzione religiosa, la bara ha percorso le strade del borgo accompagnata da applausi e dai giovani alunni della Scuola Elementare, c’è stato poi il saluto del suo vicesindaco Francesco Maria Rubano che guiderà le sorti del Comune di Puglianello fino alle nuove elezioni che verosimilmente si terranno in primavera.
“Ha servito questa comunità – ha pronunciato con voce rotta dalla commozione – sempre e comunque. Ha servito, amato e rappresentato Puglianello ad ogni massimo livello istituzionale. Questo non è l’ultimo saluto al sindaco Tonino Bartone, perchè continuerai ad essere amato”. Bartone, si era affacciato alla vita politica nel 1981, a soli 25 anni, senza più lasciare la scena ricoprendo prima la carica di vice poi quella di sindaco per sette mandati, la parentesi in Provincia, la presidenza del Consorzio Bn2, segretario di Mastella quando era ministro del Lavoro.
“Sensibilità, capacità di penetrare all’interno delle criticità vissute dai cittadini – ha rimarcato Rubano ricordando le doti di Bartone – Tonino ha guidato Puglianello con umiltà e pazienza. Ti prometto di onorare la tua memoria, le cose che mi hai detto di fare, di dire, di tenere per me. Onorerò la tua memoria con tutto me stesso, una parte di me è tua e mai nessuno me la toglierà”.
Lette poi le lettere di cordoglio, giunte da Mons, Pizzaballa amministratore apostolico di Gerusalemme, dall’Ambasciatore di Palestina, Issa Kassissieh, presso la Santa Sede e dal sindaco Betlemme, Anton Salman, cittadino onorario Puglianello.
Nino Lombardi, a nome delle fasce tricolori sannite, ha poi voluto rendere omaggio alla figura del sindaco Bartone. “Quando qualcuno si allontana da noi resterà vivo, nei gesti – ha detto il primo cittadino di Faicchio – siamo qui per mostrare icinanza alla famiglia Bartone. Essere sindaco è un’esperienza faticosa, ed il compito di un sindaco è quello di preservare il bene comune. Il segreto per amministrare una comunità – ha aggiunto – è esserne innamorati. Tonino, ha mostrato sensibilità per il proprio Comune, la sua gente, fino all’ultimo. Il nostro compito, è quello di dare più certezze in un mondo in cui i valori crollano. Oggi, il vento ha girato una pagina ma non i ricordi, i colori con i quali Tonino, in tanti anni, ha dipinto la comunità di Puglianello”.
La liturgia è poi proseguita con la Santa Messa, concelebrata dai parroci don Riccardo Pulcrino e don Pino Di Santo e da mons. Antonio Franco. Durante l’omelia, mons. Domenico Battaglia ha prima ripercorso il passo del Vangelo e poi si è soffermato a ricordare la figura di Bartone. “La liturgia non ha pianti – ha detto il presule Telesino – non ha lacrime, se asciugate dalla misericordia di Dio. Forte come la morte e l’amore”, ha proseguito, e ricordando la malattia che ha stroncato la vita di Bartone ha aggiunto: “Dio non ci salva dalla sofferenza ma ci dona la forza, il coraggio di resistere alla tempesta”.
“Sotto la sua croce – ha detto ancora mons. Battaglia – Tonino ha incontrato la vita, ha conosciuto il senso di quella parabola sul coraggio. Tonino, dalle mani Di Dio si è lasciato toccare, sono mani che non abbandonano così come Tonino non si è mai sottratto alle sue responsabilità, tranne che in questi ultimi mesi quando con grande pudore ha vissuto il suo dolore e andando via senza far rumore”.
Mons. Battaglia ha poi voluto ricordare i momenti vissuti insieme al fianco di Tonino Bartone: “sono stato arricchito dalla sua umanità. Per lui, uomo di azione politica e la politica per lui era passione, era difficile starsene con le mani in mano, mani che non ha mai avuto paura di sporcare per la sua gente. Grazie Tonino, per la tua onestà e coerenza. Grazie per aver saputo sempre riconoscere la dignità nelle persone”.
Mons Battaglia è poi tornato sugli ultimi momenti vissuti da Bartone, su quel dolore vissuto “in silenzio, con dignità e condiviso con la famiglia”. Il vescovo ha poi ricordato anche le lacrime del sindaco “per Mirella, per Giuseppe e Valentino, versate come se volesse chiedere scusa, come se volesse fare di tutto per proteggerli dalla sofferenza. Con voi, la sua vita si riempiva di senso, in voi trovava la forza per non arrendersi insegnandoci che la vita va vissuta con coraggio”.
“Tonino – ha concluso mons. Battaglia – non ha mai tradito le sue umili origini, quelle di chi fa il pane. Appena poteva tornava in quel vicoletto dov’era nato per rimettere le mani in pasta ed infornare: Tonino è stato pane per questa comunità, per Puglianello. Oggi i sindaci di questa splendida diocesi sono tutti qui, da lassù prega per loro che vivono tra gli applausi e le contestazioni, che sono sempre al centro dei sospetti anche se si impegnano al massimo, che devono sempre difendersi dalle critiche. Prega, affinché non dimentichino mai di stare sempre dalla parte della dignità, chi fa fatica, della legalità, della coscienza”.