29/5/2013 :: 18:11:30
Limatola: Contro l'alienazione di alcuni beni comunali, Di Lorenzo scrive al Prefetto e alla Corte dei Conti
Pietro Di Lorenzo, consigliere comunale a Limatola per il gruppo ViviLimatola, si è schierato contro l’alienazione del patrimonio comunale stabilita con alcune delibere consiliari. Di Lorenzo ha infatti scritto al prefetto e alla Corte dei Conti per denunciare quello che considera un atto “viziato” e ha promesso una manifestazione pubblica sull'argomento nei prossimi giorni. Nella denuncia al Prefetto ed alla Corte dei Conti è stato precisato che con delibera n. 10 del 24/4/2013 il Consiglio Comunale di Limatola ha approvato il regolamento per l'alienazione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dell'ente sul presupposto che "questa amministrazione ha riscontrato l'esistenza di beni immobili inutilizzati e che intende alienarli".
Con la delibera n. 14 del 24/4/2013 il Consiglio Comunale di Limatola ha poi approvato il piano di alienazione di alcuni beni immobili comunali: “e precisamente – spiega il consigliere - l'edificio scolastico in funzione alla località Biancano, un chiosco-bar in piena attività, un terreno con struttura in corso di costruzione alla via Volturno, altro terreno con struttura in corso di costruzione alla via Santa Maria degli Angeli, l'edificio scolastico in funzione alla via Toraldo, ed infine l'ex mattatoio con una vasta area di terreno circostante”.
Ma proprio queste delibere per Di Lorenzo sarebbero “viziate per eccesso di potere in quanto non sono specificati i motivi posti a base delle dismissione: tra l'altro non è indicato il valore dei beni né tampoco una perizia estimativa degli stessi”.
In particolare, per il consigliere di ViviLimatola, sarebbe ancora più grave la vendita degli edifici scolastici – che Di Lorenzo azzarda sia addirittura in violazione di legge – “in quanto si priva la città di attrezzature destinate alla crescita ed all'educazione delle giovani generazioni: bene, quello dell'educazione e della cultura, di primaria importanza tutelato anche dal dettato costituzionale”.
“Inoltre – prosegue il consigliere - non è chiaro come l'amministrazione, una volta venduti gli edifici scolastici, voglia adempiere all'obbligo dell'istruzione scolastica e soprattutto in quale edificio.
I beni in procinto di essere alienati sono sottoposti e servono alla funzione pubblica dato l'interesse generale che essi assolvono in favore della cittadinanza limato lesi”. Ad aggravare lo scenario, per Di Lorenzo, vi è anche il fatto che “non è prevista la costruzione di nuove scuole: di modo che si rischia di far rimanere a terra gli studenti ed il personale dei complessi da alienarsi”. A quanto afferma il consigliere il sindaco non risponderebbe alle obiezioni avanzate e sfuggirebbe al confronto “più volte richiesto”. Per questi motivi, Di Lorenzo si è rivolto al Prefetto ed alla Corte dei Conti.
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