Benevento: Comune-Gosaf, caos multe. Moschella: 'Importi esagerati, stiamo verificando'
Potrebbero essere inesatte le cartelle della Gosaf, inviate per conto del Comune di Benevento, che in questi giorni stanno giungendo in molte case e che contengono sanzioni, relative a infrazioni al codice della strada e sulla cartellonistica, riferite principalmente all'anno 2008. Le multe sono state elevate dalla polizia Municipale di Benevento, ma le ingiunzioni potrebbero essere rifatte daccapo nella sostanza e nella forma. Gli avvisi stanno pervenendo, senza distinzione, anche a chi ha già corrisposto quanto dovuto (forse per mero errore informatico) e a chi non ha pagato perché si è opposto alla sanzione.
Per esempio, per una multa di 74 euro, oltre al raddoppio previsto dalla legge, si registra un ricarico di circa 100 euro. Questi interessi renderebbero nulle le cartelle in cui viene chiesto di pagare le vecchie contravvenzioni. A stabilirlo, una sentenza della Cassazione che recita: "Per le cartelle di pagamento emesse in materia di violazioni al codice della strada non è dovuta la maggiorazione di cui all’art. 27 L. 689/81
Cassazione civile, Sez. II, 16 febbraio 2007 n. 3701". La Cassazione si è pronunciata sull'argomento a seguito di una sentenza proprio del Giudice di Pace di Benevento, poi impugnata dalla Prefettura che nella vicenda ha avuto la peggio: "L'Ufficio Territoriale del Governo di Benevento ha impugnato, nei confronti di A.M.G., con ricorso notificato il 27.10.04, la sentenza del Giudice di Pace di Benevento, che aveva dichiarato la nullità dell'opposta cartella esattoriale, inerente al pagamento della somma di Euro 852,78 per violazione dell'art. 116 C.d.S., comma 2, ritenendo illegittima, ai sensi della L. n. 689 del 1981, art. 27, la maggiorazione per interessi operata sulla somma stabilita dalla legge. Lamenta la violazione e falsa applicazione L. n. 689 del 1981, art. 27, atteso che, contrariamente all'assunto del G.d.P., proprio detto articolo prevede espressamente l'effettuata maggiorazione, in caso di ritardo nel pagamento delle somme dovute a titolo di sanzione. A.M.G. resiste. Il P.G. ha chiesto la trattazione del ricorso in Camera di Consiglio". La Cassazione, in data 24 ottobre 2006, ha motivato così la decisione: "Il ricorso è manifestamente infondato. Infatti alle sanzioni, come nella specie stradali, si applica l'art. 203 C.d.S., comma 3, che, in deroga alla L. n. 689 del 1981, art. 27, in caso di ritardo nel pagamento della sanzione irrogata nell'ordinanza - ingiunzione, prevede, l'iscrizione a ruolo della sola metà del massimo edittale e non anche degli aumenti semestrali del 10%. Aumenti, pertanto, correttamente ritenuti non applicabili dal G.d.P., peraltro con motivazione errata, che va quindi corretta in conformità all'enunciato principio. Al rigetto del ricorso, segue la condanna alle spese".
Sul medesimo argomento c'è anche una consolidata giurisprudenza.
Ma non è finita qui. Infatti, sul retro della cartella, l'ente riscossore comunica l'ufficio giudiziario al quale appellarsi per opporsi. Ebbene, non si sa se per un mero errore tipografico, nel caso delle cartelle beneventane, l'autorità giudiziaria alla quale opporsi è il Giudice di Pace di Portici. Da dove nasce l'errore? Il problema, in questo caso, è la tutela del diritto alla difesa. Il comandante Moschella, raggiunto telefonicamente dalla redazione del Quaderno.it, parla di "refuso, ma anche un'indicazione sbagliata in questo senso può andar bene".
La situazione non è chiara nemmeno al numero 1 dei vigili urbani: "Entro lunedì prossimo, grazie al lavoro d'ufficio, contiamo di risolvere la questione. L'interesse applicato mi pare consistente, esagerato. Per questo, sono in pieno svolgimento le verifiche degli importi, determinati da un programma che interseca le leggi in materia. In ogni caso, l'interesse è previsto dalla legge".
Se dovessero essere accertati errori, le cartelle saranno rifatte. Nel frattempo si sta pensando anche ad una dilazione dei pagamenti, considerato che ci sono cartelle che superano i mille euro: "Siamo nei termini per notificare nuovamente", spiega Moschella. La ricognizione si sarebbe resa necessaria dopo il caso Digep, perché il Comune di Benevento non è più in grado di sapere chi ha pagato e chi non lo ha fatto.
Laura De Figlio
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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