Damiano fa i conti con la maggioranza: 'Non c'è tempo da perdere, stop a scaricabarili. Prendiamoci le nostre responsabilità'
Non c'è più tempo da perdere. Se questa è la maggioranza dei forti con i deboli e deboli con i forti, io non mi ci ritrovo".
Detto questo, Aldo Damiano, ai giornalisti convocati nella sede cittadina di Lealtà per Benevento, fa sapere che, in ogni caso, non voterà contro il bilancio in discussione a Palazzo Mosti fra tre giorni. O meglio, se saranno accolti tutti gli emendamenti, ventitré, racchiusi in una sola maxivariazione, non ci saranno dubbi sul sì. Se, al contrario, dovesse esserci qualche intralcio di troppo, Damiano potrebbe uscire dall'aula al momento del voto.
"Mi dispiace - afferma - che le mie proposte siano state viste come un tentativo di imposizione, ma era solo un modo per dare seguito all'esigenza di un bilancio condiviso".
I suggerimenti dell'ex assessore, però, non hanno finora trovato accoglimento, anche se, dice lui "nessuno degli emendamenti incide sulla proposta di bilancio licenziata dalla giunta", nel senso che si tratterebbe di recuperare ulteriori risorse, per un totale pari a circa 3 milioni di euro (600mila da destinare alle politiche sociali e 2 milioni e 400mila per ripianare i debiti).
Prima di passare in rassegna gli emendamenti, Damiano fa una premessa: "Non ci sono materie intoccabili". Per questo, non deve essere un tabù parlare della sostituzione dei dirigenti esterni - tutti riconducibili al Pd - con i dipendenti dell'ente. Secondo il calcolo di Lealtà per Benevento, si recupererebbero così circa 70mila euro per ogni posizione lavorativa. Nel caso specifico, non si tratterebbe soltanto di un risparmio in termini monetari. Si potrebbero, infatti, formare professionalità interne all'ente, tali da seguire con continuità processi che si dipanano nel tempo.
Dalla riorganizzazione dell'ufficio economato, dovrebbero arrivare 80mila euro; 30mila dalla creazione di un unico sito web del Comune, che comprenda anche le informazioni sulle municipalizzate.
Punto saliente, quello che riguarda i contenziosi storici: a Palazzo Mosti dovrebbero arrivare 800mila euro, frutto principalmente di affitti non pagati per l'occupazione di locali di proprietà dell'ente. Inoltre, mettendo a regime questa come entrata fissa il guadagno crescerebbe di circa 300mila euro all'anno.
A proposito dei canoni di locazione, Damiano ritiene che dovrebbero essere aggiornati quelli delle strutture sportive: su tutte, la piscina comunale di Capodimonte (5mila euro annui) e i campi da tennis in viale Atlantici e via Salvemini. Non è fuori dal discorso lo stadio 'Vigorito', il cui contratto è ancora in via di definizione.
Una ricognizione andrebbe avviata anche per il mercato di via Cassella, dove risultano occupati solo dieci banchi su un totale di più di venti.
Altri introiti potrebbero giungere dai tagli alle consulenze esterne e dalle dimissioni dei contratti d'affitto di locali utilizzati per le municipalizzate, trasferendo uffici tecnici e amministrativi in sedi di proprietà comunale. In questo modo si recupererebbero 50mila euro. Rimanendo in quest'ambito e tenendo presente che non sono ancora stati determinati i consuntivi 2011, Damiano propone l'azzeramento dei consigli d'amministrazione qualora si verificassero perdite nei bilanci: "Almeno - dice - non continueremmo a produrre sprechi". Un più razionale riconoscimento dei patrocini e la redistribuzione del personale, insieme al blocco dei concorsi, completano il quadro dei risparmi, che in parte finanzierebbero iniziative come il sostegno allo studio, il contrasto alle tossicodipendenze, l'aiuto alle ragazze madri, lo sportello antiracket, ma anche la trasparenza amministrativa e le energie rinnovabili.
Per la cultura, Damiano, da presidente della commissione consiliare competente, pensa ad una promozione nazionale del marchio Unesco, ad un progetto che dovrebbe chiamarsi "Benevento città d'artisti" e alla formazione alle arti e ai mestieri dimenticati.
Se gli si fa notare che la sua linea somiglia molto a quella di un consigliere di opposizione, Damiano risponde che "l'appartenenza non può prescindere da una seria analisi e, di conseguenza, dall'autocritica". Tuttavia, l'esponente di Lealtà per Benevento precisa di non voler alimentare polemiche. Nonostante ciò, non disdegna di sottolineare che, come accaduto sui debiti, "si cercano responsabilità altrui invece che riconoscere le nostre e non è questo il modo di fare politica".
E sulla querelle Pepe-Giuliano, afferma: "Non mi pare che qualcuno abbia rimosso l'ex dirigente quando avrebbe potuto farlo. Da parte del sindaco, allora, non vi fu alcuna presa di posizione, anzi".
In conferenza stampa, c'è anche il tempo di parlare del caso Conca, di Zamparini e della Spina verde. "Questa - conclude Damiano - è una città strana: ci sono imprenditori che arrivano da persone perbene e vanno via da delinquenti e delinquenti che vanno via da persone perbene, mentre ci sono amministratori che hanno dato prova di non essere scevri da condizionamenti. Se accade una volta, accadrà sempre".
Laura De Figlio
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