Corona a Lepore: 'Noi siamo coi giudici ma loro siano celeri e decisi contro l'illegalità'
Il procuratore Lepore al suo arrivo a Benevento
Il presidente dell’associazione Altrabenevento, Gabriele Corona, ha inviato ieri una lettera al procuratore distrettuale antimafia, Giovandomenico Lepore. In essa offre piena collaborazione alla magistratura nella lotta all’illegalità, soprattutto dopo i gravi fatti di cronaca accaduti nel capoluogo sannita che hanno portato a tenere nella locale Prefettura due vertici regionali per l’ordine pubblico ai massimi livelli istituzionali, tra i presenti lo stesso Lepore.
Nella missiva, però Corona, sottolinea la sua preoccupazione per i ritardi, per non dire delle omissioni, della magistratura sannita su alcune denunce fatte dalla stessa Altrabenevento, in particolare, per la mancata realizzazione della Spina Commerciale al Rione Libertà e nella faticosa e incompleta costruzione degli alloggi in Via Galanti, nello stesso quartiere. Di qui la richiesta d’intervento di Corona a Lepore.
La lettera così si apre: “Illustre Procuratore, l’associazione 'Altrabenevento per la città sostenibile contro il malaffare' che rappresento segue con attenzione le attività della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni locali, dopo l’omicidio di camorra, avvenuto in pieno giorno al Rione Libertà lo scorso 27 aprile, sperando che almeno questa volta siano individuati gli autori, i mandanti e i motivi veri del grave fatto di sangue che ha profondamente turbato gli abitanti del popoloso quartiere e tutti i cittadini onesti.
Invece, i più autorevoli rappresentati politici locali non hanno avuto il coraggio di fare alcuna seria riflessione sull’accaduto per continuare, colpevolmente, ad accreditare l’idea che Benevento sia una ‘città tranquilla’. Infatti, proprio questa imperturbabile volontà di minimizzare il pericolo delle infiltrazioni malavitose ha contribuito a tenere bassa l’attenzione sui fatti criminosi sempre più frequenti in città e sul riciclaggio del denaro sporco, nonostante gli inviti a non sottovalutare il fenomeno venuto più volte proprio dai magistrati dell’Antimafia”.
“Per questi motivi – continua Gabriele Corona - abbiamo accolto con piacere la notizia dei due incontri di lavoro tenuti recentemente da Lei e dai magistrati del suo Ufficio con il Prefetto ed il Procuratore Capo della Repubblica di Benevento e accettiamo la sollecitazione che Lei ha fatto ai cittadini affinché collaborino denunciando il malaffare.
Noi come associazione abbiamo più volte dimostrato che non intendiamo sottrarci a questo dovere, nonostante i rischi che le denunce comportano, ma riteniamo sia legittimo attendersi che la ‘obbligatorietà della azione penale’, conseguente agli esposti, sia svolta in tempi ragionevoli. E invece, purtroppo, così non è, tranne poche eccezioni e nonostante gli sforzi del Procuratore della Repubblica, Giuseppe Maddalena”.
Il presidente di Altrabenevento, a questo punto, entra nel merito: “Le cito, ad esempio, due indagini relative a due grandi interventi pubblici che avrebbero dovuto riqualificare proprio il rione Libertà e che invece hanno creato altro degrado e sperpero di denaro pubblico: la Spina Commerciale - sede ASL e il Piano di Recupero di via Galanti.
Nel primo caso si trattava di un progetto del Comune per realizzare una struttura per servizi sanitari e commerciali che godeva di circa 9 miliardi di lire di finanziamento da parte della Regione Campania. Dopo la distruzione di una ampia zona di verde indispensabile per il quartiere, l’opera non è stata realizzata (…) il contributo regionale è andato perduto, alla ditta è stato addirittura riconosciuto un risarcimento danni di 1 milione e 800 mila euro, ma l’inchiesta seguita al nostro dossier è stata incredibilmente archiviata.
Il secondo caso, ancora più clamoroso, riguarda: la mancata costruzione di 24 alloggi per i quali sono stati versati consistenti acconti, mai restituiti; la mancata realizzazione e cessione al Comune di opere di urbanizzazioni; gli aumenti (…) del prezzo di vendita di 38 alloggi; la edificazione di un piano (… in più, non così nel testo, NDR) su tre edifici; la promessa vendita degli stessi alloggi a più famiglie; i contributi regionali riconosciuti sul (…) costo di costruzione superiore al prezzo di vendita stabilito”.
“L’indagine della Procura della Repubblica, dopo 4 anni, però ancora non si conclude – denuncia Corona - e per ora gli unici processi in corso sono quelli attivati contro di me dal costruttore il quale si considera diffamato per il contenuto dei dossier che, nella qualità di presidente di Altrabenevento e non certo per motivi personali, ho presentato alla Procura della Repubblica.
Non siamo sicuramente tra quelli che si scoraggiano, però riteniamo, a fronte dei fatti citati, che la Magistratura mentre chiede la collaborazione dei cittadini, deve anche fornire qualche spiegazione sui ritardi delle indagini e le contraddizioni tra i provvedimenti dei giudici, che molto spesso finiscono per alimentare la sensazione, da parte di (… alcuni, non così nel testo, NDR) che si possono commettere reati rimanendo impuniti, perché i tempi necessari per accertare i fatti, applicare le misure cautelari e fare i processi, sono sempre più lunghi dei termini di prescrizione.
La ringrazio per l’attenzione e le auguro buon lavoro
Gabrele Corona,
presidente di Altrabenevento”.
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