Dal 2007, Luca Aquino ha attraversato un vero e proprio viaggio nell'universo della musica jazz. Le sue collaborazioni con artisti del calibro di Sting, Manu Katché, Jon Hassell, Lucio Dalla e Mimmo Paladino ne hanno segnato l'eccezionale percorso.
Dagli anni del premio Top Jazz del 2007 fino ad oggi, Luca Aquino ha attraversato un vero e proprio viaggio nell'universo della musica. Le sue collaborazioni con figure di spicco come Sting, Manu Katché, Jon Hassell, Lucio Dalla e Mimmo Paladino sono solo alcune delle tappe significative di questo percorso. Tra centinaia di concerti e registrazioni in tutto il mondo, Aquino ha portato avanti progetti originali e illuminanti, spesso immersi in contesti storici e spettacolari.
Oltre a centinaia di concerti e registrazioni discografiche mondiali, Aquino ha realizzato progetti innovativi in luoghi iconici come il sito archeologico di Petra in Giordania e il deserto del Wadi Rum. I suoi tour in Europa e Medio Oriente, nonché i suoi personali traguardi e sfide, hanno plasmato un suono unico e riconoscibile, arricchendo la scena jazzistica internazionale.
Da Petra in Giordania al deserto del Wadi Rum e al teatro Quam ai confini con la Siria, passando per tour nei Balcani, in Scandinavia, in Germania e in tutta l'Europa, fino all'esperienza preziosa in Medio Oriente, il jazzista italiano ha lasciato il segno ovunque sia andato.
Tuttavia, la sua strada non è stata priva di ostacoli: due gravi infortuni facciali lo hanno costretto lontano dalla tromba e dalla scena per tre lunghi anni, ma con un recupero miracoloso ha fatto ritorno con una musica ancora più profonda e riconoscibile.
Il percorso di Luca Aquino è stato caratterizzato da sfide profonde e significative, che hanno plasmato il suo suono e la sua personalità artistica in modo unico e inconfondibile.
Ora Luca Aquino torna con il nuovo Album "Lunaria 2", in uscita il 3 maggio.
"Il quartetto Lunaria - racconta Luca Aquino - dodici anni fa, dopo la pubblicazione del primo album Lunaria e dopo due anni di concerti, si sciolse, forse perché, avendo suonato tanto, non avevamo più racconti interessanti da narrare. I motivi possono essere innumerevoli. Non era sicuramente una band da tenere in piedi solo per soffiare sulle candeline. È stata la mia band più importante. L’anno scorso poi, dopo un concerto a Umbria Jazz con un mio duo e una serata folle e divertente trascorsa insieme a Gianluca e Marco, ho avvertito che avremmo potuto provare a scrivere un'altra piccola pagina di musica e ora eccoci qui con nuove energie e un nuovo album".
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