"Tutta la mia vita è stata un'aula, prima per imparare e poi per tentare di spiegare. La scuola è un rito di passaggio che ti prepara a vivere e Sogna ragazzo sogna è un po' il riassunto di questa idea".
Roberto Vecchioni, a chiusura del ciclo di lezioni aperto ai cittadini IULM for the City dedicato alla contemporaneità dell'Antico, ha tenuto una speciale lettura alternando riflessioni sui miti Greci a pezzi inediti scritti negli anni proprio sulle tracce degli Antichi.
"Questi brani e queste lezioni - chiarisce Vecchioni - servono a far vedere che ci sono cose del passato ancora molto utili poiché nel mito c'è un'emozionabilità a noi molto affine". Intervistato prima della sua lettura, il cantautore si è soffermato sul tema dei giovani, "per i quali l'Italia non rischia abbastanza, ma ne avrebbe solo da guadagnare" e su quello della guerra, "orrido movimento meccanico e mentale che fa paura e che si alimenta solo dalla frenesia di possedere qualcosa".
Applauditissimo dal pubblico dello Iulm, Vecchioni, tifoso interista, si è concesso anche una battuta sul campionato: "Non mi piace tifare contro, ma spero che il Milan queste ultime due partite non le vinca. Un San Siro senza il suo stadio? "Mi dispiacerebbe molto se lo abbattessero perché mi fa male tutto ciò che passa e non torna. I ricordi sono fondamentali".
Servizio di Andrea Lattanzi
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
http://www.ilquaderno.it/roberto-vecchioni--quot;la-mia-vita-un-;infinita-aula-scuola-quot;-136989.html (url breve https://tinyurl.com/y3f92za5)