"Assalito dalle critiche per la nomina a Comandante della Polizia Municipale di un Vice Comandante sindacalista fino all’ultimo, il Sindaco di Benevento ha cercato un rifugio nel parere posticipato della sua struttura legale, solo recentemente incardinata in un settore autonomo". E' quanto dichiarano le consgliere pentastellate Farese e Mollica.
"Cercheremo sempre di illuminare, a favore di una migliore comprensione da parte dei cittadini, le zone d’ombra di decisioni e decisionismi del sindaco Mastella che a noi appaiano insostenibili" - dichiarano le Consigliere del M5S al Comune di Benevento, Marianna Farese e Anna Maria Mollica - Intendiamo fare luce su una serie di errori od omissioni compiuti dall’amministrazione Mastella in questa vicenda. Già leggendo il decreto sindacale n.93049 del 2 novembre 2017, di “conferimento incarico Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Benevento”, evidenziamo la decisione del Sindaco di assegnare al designato comandante i gradi di “Maggiore”, per i quali il regolamento regionale n.1 del 13/2/2015-all. B prescrive però il possesso della categoria D3 giuridica, non posseduta dal precedente Comandante, né dal nuovo".
Per le due consigliere 5Stelle, "non occorre necessariamente esaminare le delibere dell’ANAC, come per esempio quella n.737 del 31/7/2018, per accertarsi che il Comandante della Polizia Municipale sia “assimilabile ad incarico dirigenziale”. Nel predetto decreto del novembre 2017, implicitamente, si ammette la necessità di istituire un autonomo settore di polizia municipale, ma si giustifica il rinvio con la seguente motivazione: “[…] la Polizia Municipale non prevede la posizione di Dirigente-Comandante, anche in considerazione di provvedimenti sulla spending review e il dichiarato dissesto, che hanno imposto alle Amministrazioni Comunali la riduzione delle figure apicali di detti Enti”. Tale motivazione però finisce con il rivelarsi solo apparente, considerata la successiva creazione di una macrostruttura organizzativa dell’Ente, adottata dalla Giunta con delibera n.54/2018 ed ulteriormente modificata con delibera n. 90 del 3/5/2019. Il nuovo organigramma prevede, infatti, l’istituzione del settore denominato “ I - Affari Generali ed Istituzionali”, e destinato ad un dirigente a tempo determinato, del quale era stato da tempo preannunciato l’arrivo. Pertanto, il settore della Polizia Municipale non solo non è stato istituito senza una giustificata motivazione, ma è risultato nuovamente smembrato, con il Comandante alle dirette dipendenze del Sindaco e con l’Unità Operativa della Polizia Municipale assegnata al dirigente del Primo Settore. Ciò è in evidente contrasto con quanto previsto dall’orientamento giurisprudenziale, secondo cui la Polizia Municipale non può essere considerata una struttura intermedia all’interno di una struttura burocratica più ampia (Cons. St. V, 4/9/2000 n. 4663), né un dirigente amministrativo privo dello status di appartenenza al Corpo può interporsi ad esso. Anche la recente giurisprudenza “ne ha stigmatizzato…l’accorpamento, evidenziando la peculiarità della Polizia Municipale che ha compiti e funzioni sue proprie, non riconducibili ad alcun settore.” (vedi sentenze TAR Campania n. 5463/2016, n. 544/2018 e n. 1470/2019)".
Per le due consigliere, inoltre, "su tutta questa insostenibile vicenda aleggia, inoltre, il giallo della «scomparsa» del Regolamento di Polizia Municipale, licenziato dalla Commissione competente, giunto in Consiglio comunale l’11 dicembre 2018, fatto ritirare per sopraggiunti “motivi tecnici” dal sindaco Mastella e non più sottoposto all’esame del consiglio comunale. Sono trascorsi quasi otto mesi e non si sa se rivolgersi al commissario Montalbano o a Chi l’ha visto? La sua approvazione avrebbe comportato la conseguente istituzione di un autonomo settore di polizia municipale. Inoltre, essendosi diffusa la notizia del ravvicinato pensionamento del comandante in carica, si sarebbe potuto indire il bando di concorso e nominare in tempo utile il nuovo comandante, evitando le polemiche sopraggiunte".
"L’ombroso Mastella - concludono - ha preferito invece assegnare un incarico fiduciario ad un funzionario che vanta decenni di servizio sindacale, più che di lavoro effettivo nella funzione, né il Sindaco ha previsto di effettuare una comparazione tra i direttivi del Corpo, che vantano sicuramente una maggiore presenza in servizio del prescelto Comandante. In conclusione, Mastella è andato avanti per una strada, la sua, che si è rivelata irta di divieti".
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