E' quanto sostiene la Senatrice Sabrina Ricciardi (M5S), membro della Commissione Politiche europee al Senato della Repubblica.
In sede europea si sta lavorando per dare un nuovo volto al Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes). "Sostanzialmente - spiega la senatrice Ricciardi - il Mes riformato darebbe la possibilità di monitorare e sondare la sostenibilità debitoria degli Stati in via preventiva, di concerto con la Commissione europea. Si dice che tecnicamente la Troika potrebbe così non esistere più".
Nella politica dell'Unione europea, il termine troika indica l'insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi ed è costituito da rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale.
Per la Ricciardi con la riforma la troika sparirebbe per un motivo molto semplice: "agendo ex ante, non occorrerà più usare le maniere forti dopo. Un pò come mettere il carro davanti ai buoi. Il problema principale, tuttavia, potrebbe dipendere dai criteri stabiliti per chiedere l'intervento del Mes, prossimo alla trasformazione in Fondo Monetario Europeo. In virtù di quanto paventato dall'Eurogruppo, l'accesso ai finanziamenti dovrebbe essere vincolato (anche) alla riduzione del debito al di sotto del 60%, al non superamento del 3% del rapporto deficit pil (neanche in caso di recessione) a bilanci statali immacolati, all'assenza di procedure di violazioni e ad un debito sostenibile".
"Quindi - ragiona la senatrice 5Stelle - qualora il nostro paese fosse in crisi di liquidità, per ricorrere agli aiuti del Mes dovrebbe ridurre il debito di decine di miliardi di euro in un anno, tagliandolo oltre il 50%. Questa scelta metterebbe la parola fine ai potenziali interventi di politica economica e fiscale statale, comportando potenzialmente il dimezzamento dei servizi a favore dei cittadini e dunque una sforbiciata netta alla nostra legge di bilancio: paradossalmente un disegno del genere potrebbe indurre i paesi in difficoltà a tentare un'uscita dall'euro, piuttosto che sottostare a questi vincoli più che stringenti. Dunque, la riforma del Mes dovrebbe prendere in considerazione questo rischio insito nelle pieghe del perimetro che si sta disegnando. Anche perchè non vorrei che l'accettazione di queste condizioni da parte dell'Italia fosse la moneta da pagare per evitare la procedura d'infrazione. E'importante tutelare il sistema Europa dai probabili scricchiolii che una riforma del genere potrebbe apportare, ma al contempo salvaguardare la sovranità che, come recita l'articolo 1 della Costituzione, appartiene al popolo italiano".
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