Due le delibere approvate ieri dal direttore Picker sulla vicenda dell'Unità Materno - Infantile. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere di minoranza Abitabile.
Continua a tenere banco, in Valle Telesina, il trasferimento dell’Unità Materno – Infantile da San Salvatore Telesino a Guardia Sanframondi. Nei giorni scorsi, Fabio Romano (sindaco di San Salvatore Telesino) era intervenuto sulla vicenda con una lunga nota che narrava le sollecitazioni inviate all’Asl già dallo scorso maggio e la disponibilità dell’Ente a collaborare. La fascia tricolore, inoltre, poneva numerosi dubbi sulla nuova sede scelta dall’Asl e chiudeva la nota con una serie di domande(Leggi QUI). A dar manforte a Romano anche Carofano che in sede di Giunta ha deliberato la contrarietà allo spostamento della struttura(Leggi QUI).
Nel frattempo, proprio ieri, Franklin Picker direttore generale dell’ASL Benevento con due diverse delibere (n.99 e n. 100) ha approvato il “Progetto di Fattibilità Tecnico Economica” inerente ai “Lavori di demolizione e ricostruzione di un edificio sito alla via Molino Pacelli di San Salvatore Telesino da destinare a sede del materno-infantile, consultorio familiare, SAUT ed altri ambulatori realizzando un edificio Nzeb ad energia quasi zero” e “lo schema contratto di comodato d’uso gratuito immobile di proprietà del Comune di Guardia Sanframondi”. Il locale di via Di Blasio – già sede del Giudice di Pace dovrebbe dunque ospitare in via temporanea l’Unità. Questo, al netto delle disponibilità di altri locali già offerti dallo stesso Comune di San Salvatore Telesino.
Insomma, il via libera al trasferimento è giunto ma l’Asl – che comunque non pagherà l’affitto vista la concessione ad uso gratuito dei locali di Guardia – dovrà farsi carico delle spese per circa 50mila euro. “Preso atto – si legge nella delibera – che le procedure, le autorizzazioni e i lavori necessari per l’adeguamento dei locali concessi alla specifica destinazione d’uso, restano a carico dell’ASL BN, incluso la predisposizione e l’attivazione delle utenze (telefono, gas, energia elettrica e acqua), per una spesa stimata in 50.000,00 Euro”.
Con la delibera n.99 del 28 febbraio (ieri) l’Asl ha approvato il “Progetto di Fattibilità Tecnico Economica” per i lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio di via Molino Pacelli per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro. Obiettivo dell’Asl, oltre alla demolizione e ricostruzione vi è: “l’ampliamento mediante la realizzazione di un piano in più dell’edificio” che “ospita attualmente il materno infantile, le vaccinazioni pediatriche ed il consultorio familiare. Obiettivo dell’intervento edilizio è quello di garantire una sistemazione alberghiera adeguata ed al passo con la vigente normativa di settore, alla struttura sanitaria del materno infantile e, nel contempo, ampliare la disponibilità di spazi al fine di concentrare nella struttura le attività sanitarie della zona (mediante l’inserimento in essa del locale SAUT) nonchè di aumentare l’offerta sanitaria mediante la realizzazione di alcuni ambulatori”.
Una decisione, quella di Picker, che comporterà comunque delle discussioni anche per quanto riguarda il “ diritto alla riservatezza e della tutela della privacy” così ricordato dal sindaco Romano vista la coabitazione con l’Ufficio del Giudice di Pace.
In queste ore, però, ad intervenire sulla vicenda è anche Alfonso Abitatible consigliere comunale di minoranza di San Salvatore Telesino che scrive: “La lettera aperta datata 23 febbraio 2019,indirizzata al sindaco Romano e agli Assessori delegati ha sortito il suo effetto: prendere una posizione sulla vicenda dell’Unità Operativa Materno-Infantile. Dall’amministrazione Romano è finalmente giunto un segnale forte e tangibile sulla vicenda Materno-Infantile. Un'azione di governo sensata e ragionevole che, pur non risolvendo in via definitiva la problematica sanitaria legata al poliambulatorio comprensoriale sito in San Salvatore Telesino, rappresenta una prima concreta proposta”.
Abitabile poi sottolinea: “si evincono non solo i disagi per gli utenti ma le conseguenze negative sull'efficacia degli stessi servizi sanitari offerti se la paventata idea di trasferimento dovesse effettivamente realizzarsi”. E poi si chiede: “se è vero che le missive del sindaco al D. G. Picker non hanno ricevuto risposta alcuna, al contempo è altrettanto indubbio come nessun’ azione di sollecito sia stata mai esperita, e come il tentativo di risoluzione aprioristica del problema sia andato perento. Ad oggi la consapevolezza di un simile ‘mea culpa’, di una non tempestiva e imponente presa di posizione istituzionale c'è; ma tale lacuna è stata in parte ripianata con la formalizzazione della disponibilità a concedere gratuitamente i locali di cui alla delibera”.
Poi rivendica: “È doveroso ritenere, al netto della chiara e strategica non considerazione amministrativa, come l'azione di minoranza abbia avuto un ruolo di sollecito e di sprono importante, al fine di addivenire ad un gesto di governo doveroso. E fungere al contempo da apriprista ad una cosciente ed impegnata presa di posizione istituzionale da parte del governo Romano, a cui si è oggi associata anche la richiesta del Comune di Telese col sindaco Garofano”.
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