"Un piccola cittadina quale Benevento sembra avere le stesse dinamiche e problematiche di una megalopoli sudamericana in corso di espansione".
"Il documento della 'Rete delle Professioni di Benevento' pubblicato nella giornata di oggi è solo l'epilogo di una situazione insostenibile, ma che paradossalmente veniva taciuta da mesi".A dirlo è Giuseppe Antonio Ruggiero consigliere provinciale ed esponente alla Rocca dei Rettori del Partito Democratio intervenuto nuovamente sulla vicenda dei rifiuti.
"Un piccola cittadina quale Benevento - spiega - sembra avere le stesse dinamiche e problematiche di una megalopoli sudamericana in corso di espansione. Assenza di depuratori, fiumi inquinati, problemi con la gestione del ciclo dei rifiuti (questi volutamente indotti) e qualità dell'aria scadente anche per l'assenza di verifiche sugli impianti termici della città, rappresentano sono l'epilogo annunciato di una gestione Mastelliana che da circa due anni brilla più per gli spettacoli teatrali che per la qualità dell'azione amministrativa. Nonostante le forze produttive lancino un grido contro l'insostenibilità dell'attuale situazione ambientale della città, minacciando addirittura lo stato di calamità naturale, arrivando ad affermare che questa situazione è seconda solo ai danni provocati dell'alluvione del 2015 e del terremoto dell 1980, chi dovrebbe monitorare queste questioni, come la Provincia di Benevento, tace in un silenzio assordante se non complice. Essa continua ad essere autorità ambientale, monitorando in particolar modo fiumi quali il Sabato e il Calore che attraversano la città capoluogo. Alla luce dei fatti descritti, sarebbe necessaria ed opportuna una presa di posizione sul tema da parte della Rocca".
Secondo Ruggiero, il presidente Di Maria: "oltre a bandire un avviso per un consulente ambientale, ha delegato l'ex sindaco di Ceppaloni Claudio Cataudo, mastelliano di ferro, alle problematiche ambientali dell'ente. Provincia che necessariamente dovrà essere interpellata nell'espressione di un parere idraulico nella realizzazione di quei depuratori appaltatati da tempo ma che dopo l'alluvione del 2015 hanno visto cambiare il sito per la loro realizzazione. Provincia che dovrebbe chiedere all'Arpac di conoscere lo stato delle acque del Fiume Calore e Sabato per comprendere quali misure intraprendere eventualmente per la salvaguardia della salute dei beneventani. Tutte queste tematiche sembrano essere scomparse dall'agenda della politica della città capoluogo, che pare non si interroghi e non si indigni difronte a tale degrado, facendo intravedere un'indifferenza quasi trasversale. Qualità delle acque del reticolo idrografico, difficoltà nell'organizzazione del ciclo dei rifiuti, monitoraggio della qualità dell'aria, tutte tematiche che andrebbero sottoposte all'attenzione dell'assemblea dei Sindaci e che dovrebbero rappresentare il cardine per un'azione sinergica fra palazzo Mosti e la Rocca. Almeno così dovrebbe essere".
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