"Non si riesce ancora a nominare un direttore generale nonostante si parli, fra Comune di Benevento e Provincia, allegramente di fusioni societarie, di mega impianti per arrivare persino alla crociata contro gli impianti di compostaggio”.
“Sannio terra di paradossi. Indiscrezioni parlano di un incontro a Roma presso il ministero dell’Ambiente del Presidente della Provincia Antonio Di Maria insieme al Sindaco di Sassinoro ed altri esponenti del territorio del Tammaro per la nota vicenda dell’impianto di compostaggio di Sassinoro. Questione paradossale per molti aspetti, non solo dal lato amministrativo, quanto per il problema politico che tale impiantistica pone”.
A dirlo è Giuseppe Antonio Ruggiero, consigliere provinciale di Benevento ed esponente alla Rocca dei Rettori del Partito Democratico che torna a parlare di rifiuti e dell'Impianto di Sassinoro.
Ruggiero aggiunge: “Infatti nella vicina provincia di Avellino si è verificata una analoga situazione legata alla possibilità di realizzare un impianto nel Comune di Chianche. Anche in questo caso abbiamo assistito a proteste della popolazione ea dure prese di posizione della locale rappresentanza politica, ma un ruolo fondamentale è stato rivestito dall’ATO rifiuti di Avellino, ciò che invece non avviene da noi, dove questo ambito stenta a partire. I paradossi di una Provincia dove si protesta contro gli impianti di compostaggio come accade peri quattro eletti deputati 5 Stelle, che invece a livello nazionale sostengono questa prassi in contrapposizione con la teoria dei termovalorizzatori in Campania sponsorizzata dal vice premier Salvini ed appoggiata perfino da Mastella. Peccato che per una Provincia così piccola come la nostra questi impianti siano inutili sia per la loro grande taglia che per l’impossibilità di utilizzare il calore prodotto, considerato soprattutto i nostri miti inverni. Ma il Sindaco di Benevento ormai ci ha abituato a tutto, anche a riscrivere le leggi della termodinamica. Quindi si protesta da un lato ma non si ottempera dall’altro, assumendo unicamente posizioni elettorali e senza affrontare le questioni, dimenticandosi perfino del fatto che sul Sannio pende la scura del commissariamento Ato della Regione Campania, che invece per fortuna accetterà la proposta di concordato per non far fallire la società di gestione dei rifiuti Samte. Non si riesce ancora a nominare un direttore generale nonostante si parli, fra Comune di Benevento e Provincia, allegramente di fusioni societarie, di mega impianti per arrivare persino alla crociata contro gli impianti di compostaggio”.
E conclude: “Il paradosso si conclude inoltre con la nomina alla presidenza dell’ATO del Sindaco di Casalduni che storicamente ha sempre dimostrato un avversione contro ciò che è stato realizzato nei primi anni novanta nel suo Comune, e ciò che dovrebbe essere dopo la riconversione dello stesso Stir. Intanto il Sannio è l’unica provincia della Campania il cui ciclo dei rifiuti è senza impiantistica, e dove ancora non è dato di sapere l’ammontare preciso dei danni subiti dall’infrastruttura di Casalduni dopo l’incendio di agosto. Andrebbe convocata un’assemblea dei Sindaci per discutere di tutto, per fare un punto della situazione, ma fra salotti e incontri ministeriali, altro non si sta facendo che complicare ulteriormente le cose”.
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