Confcommercio invoca ispezioni ministeriali il Consiglio camerale della nuova Camera di Commercio Irpinia Sannio e del Consiglio della Camera di Commercio di Benevento.
Nell’ambito della procedura di istituzione del nuovo Ente camerale Irpinia-Sannio, ricorda il presidente di Confcommercio Nicola Romano, in una lettera indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio - "I preposti uffici regionali hanno provveduto all’emissione del decreto di ripartizione dei seggi con atto del Presidente della Giunta Regione Campania n. 145 del 12.09.2018 ritirato, come da noi ampiamente preventivato, con successivo decreto n. 148 del 24.09.2018 a seguito dei rilievi mossi da parte degli stessi uffici regionali in merito 'ad alcune imprecisioni riguardanti, tra l’altro, i conteggi in seno al procedimento istruttorio condotto dai medesimi uffici regionali che si sono riverberate sul contenuto del decreto medesimo nella parte relativa alle determinazioni delle rappresentatività in seno al consiglio': il medesimo atto ha stabilito la pubblicazione di un nuovo decreto 'entro 10 giorni dalla sua pubblicazione' [n.d.r.: erano emersi errori di trascrizione letterale del tipo camera di commercio di Napoli, errori di calcolo nel totale di una percentuale nel settore industria e richiesta di chiarimenti da Organizzazioni partecipanti al settore agricoltura in merito all’istituto degli apparentamenti]".
"Nel condividere in toto l’operato dei funzionari regionali" - continua Romano - "c’è da chiedersi come mai il commissario ad acta, dott. Luca Perozzi, Segretario Generale della CCIAA di Avellino, scelto anche quale Segretario Generale f.f. della CCIAA di Benevento dall’attuale Giunta camerale in prolungata prorogatio, sebbene abbia impiegato ben 15 mesi a concludere la procedura, non sia riuscito a trasmettere atti conformi alle norme".
Confcommercio, ribadisce Romano, da oltre due anni esterna alle Istituzioni "gli ingiustificati ritardi e anomalie procedurali", che Romano elenca puntigliosamente:
"1) i tempi per le opportune e dovute verifiche regionali –innanzitutto circa l’operato del commissario ad acta- non potranno essere brevi;
2) il mandato politico dell’attuale Consiglio camerale di Benevento è scaduto il 31 dicembre 2016;
3) lo stesso, sebbene ridotto nel numero per avvenute dimissioni di Consiglieri, impropriamente, continua ad operare ed a deliberare anche azioni che vanno oltre l’ordinaria amministrazione: il tutto accade ai limiti del numero legale;
4) che la rappresentatività sul territorio, da parte delle Associazioni presenti nell’attuale Consiglio scaduto, come riportato anche dal decreto Regionale 145, può essere definita percentualmente “irrisoria”, cosa che noi già denunciamo da tempo;
5) tenuto conto che nel mese di luglio 2016 lo stesso, in modo frettoloso ed inopportuno, ha deliberato la fusione delle Camera di Commercio di Avellino e Benevento: il tutto sulla base del D.M. n. 580/1993 che nulla ha che fare con la tanto vituperata legga MADIA, e che in modo ancor più irresponsabile, ad oggi, non hanno proceduto alla convocazione di un consiglio straordinario, per porre all’ordine del giorno una nuova deliberazione di annullamento in autotutela di quanto irragionevolmente in precedenza deliberato;
6) che, forse, in modo “eticamente” inopportuno, la Giunta camerale a presidenza Campese ha deliberato di nominare Segretario generale il medesimo Segretario Generale della CCIAA di Avellino, dott. Luca Perozzi, già ricoprente, guarda caso, anche la carica di commissario ad acta per l’istituzione del nuovo ente Irpino-Sannita;
7) i media locali e nazionali da anni riportano le reciproche accuse tra l’attuale governance presieduta dal prof. Antonio Campese, presidente Claai, dal vice presidente vicario Aurelio Grasso, pensionato ed ex dipendente CIA , da Gianluca Alviggi, ex presidente Confesercenti provinciale e Antonio Catalano, ex presidente CNA provinciale ed il Segretario generale della CCIAA di Benevento, dott. Vincenzo Coppola, accuse di notevole gravità che, se vere ed accertate, non pochi danni hanno arrecato all’intero territorio Sannita;
8) proprio e solo la Claai Benevento, la Confesercenti Benevento e la CNA Benevento hanno esternato “tardive” contestazioni strumentali quali “presunte controinteressate”, configurandosi piuttosto come censure destituite di fondamento, in assenza di una adeguata prova di resistenza circa l’utilità ritraibile da una pronuncia di accoglimento in termini di ulteriori seggi conseguibili in seno al costituendo Consiglio camerale come dettagliatamente provato, confermando la dubbia ammissibilità di un simile ordine di doglianze, tra l’altro apparse anche sulla Stampa, non essendo ricollegabile al suo accoglimento un effetto potenzialmente caducante l’intera procedura, né alcuna concreta utilità – debitamente dimostrata– in termini di (probabile) incremento dei seggi conseguibili a seguito della (eventuale) estromissione di altre Organizzazioni attualmente fuori dal Consiglio camerale".
Le ripetute richieste di intervento e di vigilanza eseguite, da ultimo in data 5 settembre 2018, hanno condotto Romano a denunciare lo stato dei fatti richiedendo al Ministro dello Sviluppo Economico l'immediato scioglimento del Consiglio dell’Ente sannita contestualmente alla nomina di un commissario pro tempore. Ma l’avvenuta pubblicazione del decreto di ripartizione dei seggi della nuova CCIAA Irpinia Sannio dello scorso 12 settembre da parte del Presidente della Giunta Regione Campania ha di fatto congelato tale richiesta.
"Alla luce delle paventate nuove criticità - incalza ancora Romano - che, strumentalmente ostacolando il procedimento, fanno emergere nuove ed incontrovertibili azioni ostruzionistiche da parte di chi, palesemente osteggia, per esclusivi interessi di “poltrona”, la costituzione del Consiglio della nuova Camera di Commercio Irpinia Sannio, impone il reitero della richiesta al Ministero competente insieme all’urgenza di invio di ispettori ministeriali al fine di vagliare, controllare e vigilare, nell’interesse dell’intera provincia sannita , l’operato dal 2005 del dott. Vincenzo Coppola, quale Segretario generale dell’ente nonché di quello dei rappresentanti politici pro tempore. Pertanto - conclude - trattandosi di fatti ed azioni incontrovertibili, oggettivamente si ritiene che l’unica ed opportuna controreplica ammessa da parte dell’attuale governance scaduta della CCIAA di Benevento possa essere solo quella di rassegnare, sebbene in ritardo, per il bene dell’intero territorio, le dimissioni".
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