Sabato i gialorossi faranno visita al Pescara. Si cerca il riscatto per voltare subito pagina.
Risveglio amaro, amarissimo per il Benevento che alla sesta giornata di campionato incappa nella sua prima sconfitta stagionale (tra le mura amiche) e fallisce il primo match ball per il primato. Una serata nera per la truppa di Bucchi che vede prima spianarsi la strada grazie all’incornata di Coda poi pecca di disattenzioni “fatali” (due volte Puggioni e poi la leziosità di Viola) che consentono al Foggia prima di pareggiare e poi di ribaltare il risultato.
Certo è, che questa sconfitta per i giallorossi dovrà insegnare molte cose ed essere da spartiacque anche per quanto riguarda la lettura della gara, la gestione e soprattutto l’atteggiamento apparso troppo remissivo dopo il vantaggio.
Bucchi, in settimana ed in vista della delicata sfida di Pescara, dovrà – a rigor di logica – lavorare su tanti aspetti. In primis, il repentino cambio modulo che ha praticamente tagliato gambe e certezze al Benevento al cospetto di un Foggia solido, ordinato e ben messo in campo. L’analisi degli errori e le scelte effettuate a centrocampo. In conferenza il tecnico giallorosso ha ribadito che “Tello da solo non avrebbe cambiato l’inerzia della gara” ma è pur vero che il duo Nocerino – Bandinelli non ha garantito il giusto equilibrio con il Benevento che ha sofferto in mediana senza riuscire mai a chiudere le linee di passaggio e arrivando sempre secondo sulle prime palle.
Ora, non bisogna far drammi. Gli incidenti, durante il percorso possono accadere e forse “devono” accadere per poter crescere ma è importante imparare dagli errori, tramutare la rabbia in voglia di riscatto e ripartenza. Lo spirito c’è e lo hanno dimostrato anche attraverso i propri profili Instagram Puggioni, Maggio ed Asencio. L’imperativo è uno: ripartire e farlo in fretta, già a Pescara.
Nel post partita di ieri, ha parlato anche il ds Pasquale Foggia che ha parlato di una squadra “forte” che non deve abbattersi: “Se analizziamo i goal, sono frutto di errori singoli che ci stanno, fa parte del gioco. È giusto essere arrabbiati, non mi preoccupo più di tanto ma le grandi squadre sanno rialzarsi da queste situazioni”.
"I ragazzi - ha aggiunto - sono arrabbiati come me e come l’allenatore, sanno dove hanno sbagliato e ora devono pensare al Pescara e non al Foggia. Era giusto provare a pareggiarla e accettare l’uno contro uno in tutte le zone di campo. Una squadra forte accetta anche questo. Ripeto, non dobbiamo fasciarci la testa. Dobbiamo ripartire consapevoli della nostra forza e degli errori fatti. È da stupidi, buttare tutto all’aria alla prima sconfitta. Sappiamo che il pubblico è il 12 uomo in campo e dobbiamo essere capaci di ripagare tutta questa fiducia”.
Foggia ha parlato poi anche di “episodi” ed ha chiesto “equità” nel metro di giudizio e sugli episodi: “non è polemica, non è da me parlare contro gli arbitri. A Cittadella un rigore non dato su Improta, oggi su Letizia. Un giallo dopo 5’ condiziona un difensore centrale. Non vogliamo attaccarci agli episodi ma chiediamo equità”.
MP
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