“Casa delle Donne”, intervista alla responsabile del progetto Fabiola Filippelli: “In questo spazio per le donne supporto psicologico, consulenze legali e possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro”.
La "Casa delle Donne", situata a Sant’Agata de’ Goti presso Villa Fiorita e fatta da donne per le donne, è una progettualità condivisa tra la Caritas diocesana, la cooperativa sociale di comunità “iCare” e la Fondazione “Ianieri - D'Ambrosio”. Essa presenta al suo interno uno "Sportello" per consulenze e ascolto.
“Casa delle Donne” è un progetto ambizioso, che punta alla creazione di una filiera di contrasto alla violenza di genere e alle donne con difficoltà, e rappresenta lo spazio in cui ogni donna ha la piena libertà di espressione e sostegno concreto.
La rigenerazione dello spazio di Villa Fiorita passa per la trasformazione dello stesso in un luogo diocesano di accoglienza e di ospitalità delle donne per le donne. Ma anche di nuove opportunità che si affacciano tramite la creazione di un ecosistema solidale ed inclusivo che punta a non lasciare indietro nessuno. Ne abbiamo parlato, sull’ultimo numero del mensile della Diocesi “Voci e Volti”, con la psicologa e responsabile del progetto “Casa delle Donne” Fabiola Filippelli.
Fabiola, qual è l’obiettivo principale di questo progetto?
“L’obiettivo di questa Casa è quello di fornire supporto alle donne. Tutte le donne in difficoltà che abbiano bisogno di un luogo, un luogo che sia di tutte e che sia, perciò, gestito completamente dalle donne. Un luogo in cui ognuna di esse può sentirsi libera e dare il proprio contributo per colorare di bellezza questa Casa. Oltretutto stiamo cercando di far accreditare la struttura perché il fine ultimo è quello di accogliere le donne anche dando loro un vitto e alloggio temporaneo, che fornisca loro le basi per un’autonomia per poi, infine, lasciare questa Casa”.
Entrando ancora di più nel dettaglio, qual è l’idea?
“L’idea è quella di offrire alle donne non solo un supporto psicologico e consulenze legali, ovviamente a titolo completamente gratuito, ma anche di formare le donne attraverso dei laboratori tecnico-pratici per dare loro una formazione che sia fruibile nel mercato del lavoro”.
Quindi non solo un’accoglienza ed un aiuto immediato al bisogno di quel momento, ma anche un inserimento nel mondo del lavoro?
Sì, un supporto a 360 gradi. Oltre a questo ad ottobre partirà anche un’altra iniziativa.
Quale?
Per venire incontro a tutte quelle donne che sono impossibilitate a venire a Villa Fiorita, in collaborazione con “Mondo Rosa” del Centro Calabrese di Solidarietà, ci sarà un camper delle donne che andrà nelle periferie della Diocesi, che ascolterà le donne e che le avvicinerà.
Cosa diresti a tutte le donne che ci stanno leggendo in questo momento e che stanno vivendo un periodo di difficoltà?
Vorrei dire loro: questo luogo è vostro! E per renderlo davvero un luogo di tutte, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Vi aspettiamo in questa Casa per abitarla e per vivere insieme quest’opportunità!
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
http://www.ilquaderno.it/icare-intervista-responsabile-progetto--quot;casa-delle-donne-quot;-diocesi-cerreto-129560.html (url breve https://tinyurl.com/y3t99qja)