Questa mattina, presso la sede di piazza Colonna, Confindustria Benevento e le varie segreterie territoriali sindacali di Cgil – Cisl – Uil, hanno firmato il Patto per Il Sannio.
Ecco quanto affermato da Filippo Liverini, presidente di Confindustria: “Abbiamo ritenuto opportuno stipulare un patto con Cgil, Cisl e Uil. Deve essere il punto di partenza per una forte riscossa del nostro territorio sannita, in termini di sviluppo dell’ economia ma, soprattutto, che instauri un nuovo rapporto tra impresa e lavoratore. Sappiamo bene che un clima più coeso e rispettoso delle condizioni contrattuali fa vivere meglio l’imprenditore e soprattutto i lavoratori. In questo momento Benevento nasconde un gap a livello infrastrutturale e dobbiamo essere pronti a non farci trovare spiazzati”.
“La politica dovrebbe fare molto di più. Abbiamo la forza di avere 6 parlamentari con i quali - prosegue Liverini - dopo la pausa estiva ci siederemo attorno ad un tavolo e faremo le nostre istanze in modo forte e sinergico. Non ci saranno più divisioni a livello di sindacati e imprese. Dobbiamo ripartire dall’economia. Facciamo in modo che Benevento esca fuori in modo diverso dagli altri territori. Credo che oggi ci sia stata una svolta molto forte e questa nostra compattezza dovremo rimarcarla verso le istituzioni politiche, ma soprattutto quelle regionali".
"Abbiamo problemi nella sanità e nei trasporti. Con queste condizioni non riusciremo ad evitare che i giovani vadano via. I dati Istat rimarcano condizioni migliori per quanto riguarda il reddito medio del nord rispetto al nostro meridione. I giovani vogliono condizioni diverse: vivere in modo decente. Condizioni che le strutture politiche dovrebbero mettere in atto, creando strutture sportive e parchi dove poter passeggiare. E’ normale che vista la mancanza di certe situazioni di vivibilità i giovani vadano via. Sono convinto che con i sindacati faremo grosse cose per il territorio. Abbiamo costituito anche un osservatorio che cercherà di vedere i risultati di questa nostra azione. I nostri risultati dovranno spronare i parlamentari in modo tale che si sentano sentinelle del nostro territorio”.
Tra le varie associazioni sindacali presenti, Rosita Galdiero, segretaria di Cgil, ha espresso quello che è il comune denominatore che si ha intenzione di portare avanti: “E’ nell’affidamento di appalti e subappalti che si annidano i malaffari della nostra provincia. Come sindacati volevamo avere nel nostro protocollo questo che è uno dei temi più importanti. Importante perché la condizione dei lavoratori è già disumana per orari, paga contrattuale, riposo, ferie e altro. Dobbiamo dare risposte ai giovani che si formano su questo territorio, in modo da far sì che possano decidere dove andare a spendere la loro formazione. Abbiamo deciso, insieme a Cisl e Uil, di far giocare una partita importante all’Università degli Studi del Sannio, provando ad incrociare, attraverso la stessa, quella che è la domanda con l’offerta. In modo da provare ad offrire al nostro territorio delle facoltà che siano più rispondenti alla sua stessa vocazione: una vocazione di tipo agro-alimentare”.
“Ci siamo soffermati su tre pilastri che riteniamo fondamentali: la sanità, il trasporto pubblico locale e la formazione. Quest’ultima - -prosegue Rosita Galdiero - per noi diventa importante per il contesto socio economico e politico che stiamo vivendo. Dobbiamo costruire dei giovani che abbiano una coscienza critica e che non siano assoggettati a quei messaggi che arrivano dalla televisione. Solo così, forse, saremo in grado di costruire quelle coscienze pronte ad accogliere la difficoltà del momento. Non è l’immigrato che ci toglie il lavoro. Spesso, quest’ultimo, si presta a svolgere dei lavori che gli italiani non vogliono fare, come la cura degli anziani, la raccolta della frutta e dei pomodori".
"Se ci fosse soprattutto una formazione critica e libera, rispetto alle coscienze del domani, avremmo una provincia meno attaccata alle proprie origini e non dovremmo assistere a certi scempi che si consumano al di là dei confini nazionali; rispetto a quello che subiscono quei bambini che saranno segnati a vita per le scelte scellerate di qualcuno che si appresta a governare una grande nazione come gli Stati uniti d’America, senza avere avuto la possibilità di formare la sua coscienza critica e che oggi pensa di essere onnipotente”.
Claudio Donato
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