Un goal di Puscas nel primo tempo fa impazzire di gioia una città, il Benevento conquista la massima serie.
88 anni di storia, 87 di attesa per il salto in serie cadetta. Poi, in soli 13 mesi lo storico raggiungimento della serie A. Un campionato da protagonista, quello del Benevento. Un play off raggiunto con caparbietà e gare finali giocate da gladiatori. In panca un allenatore voglioso e capace, capace di tenere tutti uniti anche nei momenti di difficoltà. Un allenatore capace di ritrovare serenità dopo Cesena, di far sbocciare Puscas vero trascinatore di questo Benevento nella parte finale di stagione. Un presidente appassionato e testardp nel rincorrere un sogno. Il sogno di Ciro, di Carmelo, di Komi e permettetemi anche di Marco Santamaria che per anni dalle colonne de IlQuaderno.it ha raccontato le gesta di questa squadra. Il sogno di una città, il sogno di una provinica, il sogno di tutti coloro che hanno vestito questa casacca. Il Carpi ha provato a fare la sua gara, con dignità, il Benevento ha vinto con merito, sorretto da oltre 16mila spettatori che hanno regalato l’ennesimo spettacolo in una piazza che meritava questo palcoscenico. Ora, che tutto si tinga di giallorosso, che tutti esultino, che tutti credano nei sogni.
Le scelte
Baroni deve rinunciare a Falco e Melara squalificati con Ciciretti a mezzo servizio che va in panchina. Il tecnico sannita opta per un 4-4-2 con Cragno in porta, difesa composta Venuti, Camporese, Lucioni e Pezzi che viene schierato al posto di Lopez avanzato sulla linea dei centrocampisti a far coppia con Chibsah, Viola ed Eramo. In avanti spazio a Ceravolo che recupera e Puscas che aveva saltato Carpi per squalifica.
Castori recupera Gagliolo e Struna squalificati, trattiene Belec dalla convocazione in nazionale ma non Lasicki e lancia Lollo alle spalle di Mbakogu lasciando Lasagna in panchina così come Concas. Il tecnico marchigiano – assenti anche D’Urso, Forte, Bifulco – disegna un 4-4-1-1 con Letizia, Poli, Romagnoli e Struna a protezione di Belec. In mediana al fianco di Bianco inserisce Mbaye con Di Gaudio e Jelenic. Mentre Lollo è chiamato a cercare Mbakogu.
La gara
Parte forte il Benevento sospinto da oltre 16mila spettatori. Al 3’ Eramo trova Puscas pronto ad attaccare la profondità, l’attaccante rumeno arriva al limite e calcia palla fuori di un soffio. La risposta del Carpi è immediata ma Mbakogu trova Cragno pronto a respingere. Sul capovolgimento di fronte è ancora il Benevento a rendersi pericolo ma il cross di Lopez viene allontanato dalla retroguardia ospite. Partita, dunque, che si fa subito accesa con il Carpi che prova a verticalizzare alla ricerca di Mbakogu e subito si ritrae provando ad attaccare il portatore di palla. La partita si infiamma quando all’11 Lollo viene, presumibilmente, atterrato al limite da Lopez ma per Pasqua è tutto regolare e lascia proseguire.
Dopo i primi 10’ di pressione arrembante da parte di entrambe le formazioni, il Benevento prova ad alzare il baricentro e a far girar palla alla ricerca del varco giusto. La truppa di Castori è tutta rintanata nella propria metà campo pronta a ripartire in velocità. Al 16’ è ancora Mbakogu a tentare la conclusione su suggerimento di Struna palla fuori. Subito dopo il Benevento si distende con Puscas che scarica su Ceravolo che difende palla e apre per Lopez ma il cross è ben controllato da Belec. Non c’è tregua perché Mbakogu ingaggia un duello in area sulla ripartenza successiva ma il destro dell’attaccante emiliano finisce non lontano dal palo. Al 24’ occasionissima Benevento. Viola dalla bandierina, la difesa libera, Eramo la riscodella al centro e trova Lucioni che tenta la girata da due passi ma Belec si salva d’istinto. Al 30’ ancora Benevento. Viola la lancia lunga e trova Puscas partito in maniera regolare. L’attaccante giallorosso si ritrova solo davanti a Belec, prova a piazzarla ma l’estremo ospite si rifugia in angolo. Al 32’ esplode il Vigorito. Venuti si sovrappone, Eramo lo serve, il terzino entra in area e la mette al centro, arriva Puscas che di rapina la insacca dentro. Il Carpi sembra aver accusato il colpo ed allenta la presa. Poi è Di Gaudio, il migliore dei sui in questa prima frazione, a suonare la carica e prova con la sua velocità ad impensierire Lucioni e compagni ma conquista solo un corner. Al 44’ è poi Chibsah a tentare la botta dalla distanza ma la mira lascia a desiderare.
Nella ripresa il Carpi prova a gettarsi in avanti ma è il Benevento a sfiorare il raddoppio con Viola che dai 20 metri lascia partire un sinistro che si infrange sul palo. A questo punto Castori, che nel primo tempo aveva perso Struna per un problema di natura muscolare, decide di cambiare: fuori Poli e dentro Lasagna, aumento così la pressione offensiva. Di conseguenza la formazione emiliana in difesa sistema a tre. Al 52’ Sabbione ci prova da calcio piazzato ma la palla viene ribattuta dalla barriera. Il Carpi tenta poi l’imbucata su cross dalla destra ma Camporese si rifugia in corner.
59’, il Carpi sfonda a sinistra e arriva al tiro con Di Gaudio ma Cragno è attento la mette in corner. Sugli sviluppi ci prova Sabbione dalla distanza, palla sul fondo. Cambia anche Baroni che inserisce Del Pinto per Lopez e Cissè per Puscas passando al 4-5-2. Il Benevento nel finale prova a gestire la gara mentre il Carpi ci prova con tutte le sue forze ma fa solo incetta di calci d’angolo. Il Vigorito tira il fiato e serra i ranghi, incita ancora di più i suoi beniamini. Al triplice fischio l’apoteosi, la città in delirio, pianti e abbracci sguardi increduli: è tutto vero, il Benevento è in serie A. La strega "come nelle favole", fa poi quello che a nessuno era mai riuscito. Infatti, i sanniti, sono la prima squadra a compiere il salto dalla C alla serie A partendo come matricola in Serie B.
Una serie A sudata, voluta, conquistata con i denti. Un percorso lungo, tortuoso, iniziato nel 2006 dopo il fallimento, costellato di delusioni, bagnato dall'alluvione. Vigorito in 10 anni si è trovato davanti una società da risanare, un futuro da scrivere, un album da riempire e nei quali serbare, come una reliquia a futura memoria. Il compito sembra riuscito.
Il tabellino
Benevento Calcio(4-4-2): Cragno; Venuti, Camporese, Lucioni, Pezzi(90’ Padella); Lopez(78’ Del Pinto), Viola, Chibsah, Eramo; Puscas(71’ Cissè), Ceravolo. A disposizione: Gori, Gyamfi, De Falco, Del Pinto, Ciciretti, Buzzegoli, Matera. All. Baroni.
FC Carpi 1909(4-4-1-1): Belec; Struna(20’ Sabbione), Poli(51’ Lasagna), Romagnoli, Letizia; Di Gaudio, Mbaye, Bianco, Jelenic; Lollo(73’ Fedato); Mbakogu. A disposizione: Colombi, Gagliolo, Concas, Beretta, Carletti, Pasciuti. All. Castori.
Arbitro: sig. Fabrizio Pasqua di Tivoli.
Assistenti: sig. Lorenzo Gori di Arezzo e sig. Antonino Santoro di Catania.
IV Uomo: sig. Daniele Bindoni di Venezia.
Addizionali di porta: sig. Pinzani e sig. Nasca di Empoli e Bari.
Note: spettatori oltre 16mila
Marcatori: 32’ Puscas(B).
Ammoniti: 62’ Eramo(B), 63’ Bianco(C), 67’ Lollo(C).
Angoli: 11 a 4 per il Carpi.
Fuorigioco: 2 a 2.
Recupero:2’pt, 4’st.
Michele Palmieri.
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