Un nuovo incontro è previsto domani sulla questione maxi schermi, lo ha annunciato Oberdan Picucci.
Le polemiche e le critiche di Altrabenevento per le presunte, mancanti, autorizzazioni. Il dietrofront di Mastella, l’appello di Campo Progressista Sannio e ora l’annuncio di un nuovo incontro. La questione maxi schermo in città, in vista della finale dei play – off di serie B tra Benevento e Carpi continua a tenere banco. A dare annuncio del nuovo tavolo è stato l’assessore alla Cultura Oberdan Picucci che sui social scrive: “Domani il sindaco Clemente Mastella ha fatto convocare un nuovo tavolo con le istituzioni preposte per affrontare la questione del maxi schermo. Come Amministrazione Comunale vogliamo trovare una soluzione che vada incontro ad i tifosi con la garanzia di tutti gli aspetti di sicurezza necessari”.
Questo invece l’appello da Campo Progressista Sannio che chiede il posizionamento di più maxi schermi. “Rivolgiamo un appello al sindaco Clemente Mastella affinchè rimuova il divieto di assistere alla finale dei play-off tra Benevento e Carpi attraverso il posizionamento di uno o più maxi schermi a piazza Risorgimento e/o in altre parti della Città. Rimane oscuro il motivo alla base del divieto, in quanto, pur rifacendosi a generici motivi di ordine pubblico, non specifica cosa dovremmo realmente temere: il terrorismo, gli scontri, o semplicemente l’incapacità nel gestire un normale evento pubblico che non appare sostanzialmente differente da tanti altri avvenuti nella stessa cornice. Tale decisione, che abbiamo appreso tramite le piattaforme social, perché al momento non ci risultano ancora comunicati ufficiali, oltretutto confligge con l’appello lanciato dallo stesso sindaco e rivolto ai commercianti, affinchè chiudessero i loro esercizi in orario utile a consentire ai dipendenti di poter accedere al ‘Ciro Vigorito’ o nella stessa piazza Risorgimento dove sarebbe stato posizionato il maxischermo (fonte il Mattino in data odierna). Sinceramente ci sfuggono le ragioni reali di tale decisione perché, in più riprese, varie piazze e vie cittadine sono stati utilizzate per permettere lo svolgimento di manifestazioni anche più partecipate di quello che ci si potrebbe aspettare giovedì sera, senza che siano risultati mai problemi. Oltretutto la delocalizzazione secondaria al posizionamento del maxischermo decongestionerebbe l'area prospiciente lo stadio che dovrebbe essere, comunque, inibita a quanti sforniti di biglietto di ingresso che, inevitabilmente, si accalcherebbero intorno allo stadio nella speranza di poter entrare. Altrettanto sinceramente, crediamo che se dovesse persistere questo divieto, lo stesso metro dovrebbe essere adottato per ogni futura manifestazione di ogni ordine e grado, incluse quelle a sfondo religioso perché, a nostro avviso, non sarebbe possibile, per nessuna di esse, escludere indubbi momenti di potenziale pericolo, difficilmente gestibili. E’ nostra opinione che compito di chi amministra e gestisce l'ordine pubblico sarebbe mettere in sicurezza gli eventi assumendosi la responsabilità del governo e della gestione del territorio, non vietarli a prescindere, evitando di far leva sul senso di insicurezza carsico che rischia di diventare dominante. Pertanto questa decisione ci sembra sbagliata nel metodo e nel merito. Se l'intento è evitare ‘pericolosi’ assembramenti, la soluzione è abbastanza banale e passa attraverso il posizionamento di più maxi schermi in diverse zone della Città'. Si era parlato, originariamente, di almeno una seconda postazione a Piazza San Modesto, sarebbe utile sapere perché non si persegue questa strada, invece di smantellare anche l'altra postazione. Questa questione, che potrebbe apparire marginale nella vita di una comunità, diventa questione di principio, in quanto a pagare sarebbero i più deboli e svantaggiati, perché non tutti possono permettersi di pagare il biglietto, non tutti hanno Sky e, soprattutto, nessuno può pensare di rovinare, comunque vada a finire, una festa di e per Benevento, opponendosi alla richiesta di partecipazione gioiosa e carica di entusiasmo che l’intera comunità beneventana sta manifestando in queste ore. Pertanto chiediamo che ci si lasci liberi di vivere intensamente il nostro tempo e pienamente i nostri spazi in un momento sicuramente storico per la nostra comunità, sicuri che ci sia ancora tempo per sistemare tutte le dovute autorizzazioni”.
Insomma, l’ulteriore scorta di biglietti è andata ruba in poco più di dure per un totale di 15mila paganti e tanti, tantissimi, non voglio perdersi questo appuntamento storico non solo per città ma per l’intero Sannio. Una soluzione congrua: va trovata.
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