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San Lupo: Il paese delle Janare e delle insurrezioni



San Lupo è uno dei paesi più piccoli della provincia di Benevento. Conta poco più di 800 abitanti e si adagia su una rocciosa collina. Guardando verso il basso, fasce coltivate piene di viti e ulivi dominano la vallata. Verso l’alto, c’è l’imponente rupe del monte Ciesco (900 metri sopra il livello del mare). Apparentemente tranquillo, San Lupo è in realtà un vortice di storie importanti ma allo stesso tempo amare, leggende magiche e affascinanti. Conserva poi una rinomata ricchezza enogastronomica.
La leggenda vuole che i monaci benedettini, inviati dall’Abate Giovanni per individuare il luogo dove costruire il primo nucleo abitativo, scegliessero l’odierna località Cortesanta, per l’apparizione di un lupo “che mirava una stella abbagliante in cielo”. Questa scena è ricorrente in moltissime raffigurazioni: nelle fontane, nelle chiese e nelle acquasantiere del paese.

Tra le bellezze storico-artistiche spiccano il cimitero De Giorgio, uno dei primissimi esempi di neogotico in Campania, e le due fontane (Capodacqua e S. Angelo) che si trovano appena fuori il centro storico. Quest’ultimo merita più d’una visita, per l’antica Via “di mezzo” (oggi Via Garibaldi) che taglia longitudinalmente San Lupo e conduce il visitatore dalla chiesa madre di S. Giovanni Battista alla decentrata, ma molto più interessante, chiesa dell’Annunziata, eretta nel 1633. All’interno di essa, infatti, spicca l’altare seicentesco di puro stile barocco.

Merita una visita anche Palazzo Iacobelli, dimora, nell’Ottocento, del cavaliere Achille Iacobelli e, nel 1852, di Ferdinando II re delle Due Sicilie. Valenza storica anche per la Taverna Iacobelli dove nel 1877 gli anarchici Cafiero e Malatesta prepararono un’insurrezione popolare antigovernativa.
L’aspetto più intrigante del piccolo centro sannita lo troviamo, però, nell’alone del mistero delle tantissime leggende sanlupesi: una su tutte quella delle Janare. Risalente al Medioevo, nacque proprio presso un torrente, poco distante dal centro storico. Si narra che sotto una roccia, dominante il corso d’acqua, si celasse un accesso agli Inferi, dove il diavolo in persona si mostrava alle sue adoratrici, le Janare appunto. Costoro erano donne del luogo che si tramutavano in area e volando entravano nelle case dei sanlupesi per compiere i loro malefici.
Per rivivere la leggenda, l’appuntamento è con la “Festa delle Janare”, il 24 giugno!


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