Secondo la Guardia di Finanza l'azienda per aumentare i guadagni d'impresa, la società riciclava il cibo non del tutto consumato a discapito della qualità dei pasti in tutte le fasi di esecuzione degli appalti, violando palesemente le regole imposte dal capitolato contrattuale.
A seguito delle indagini dirette dai magistrati della Procura della Repubblica di Benevento, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento ha eseguito perquisizioni locali e emesso, su richiesta dell’autorità inquirente, dal Tribunale di Benevento su beni (mobili e immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie) del valore di oltre un milione di euro.
Le perquisizioni ed il sequestro sono stati eseguiti nei confronti di due persone beneventane, rispettivamente gestore di fatto e amministratore della Ristorò, società con sede operativa nella zona industriale di Benevento e operante nel settore della ristorazione, che in passato si era aggiudicata gare di appalto indette dal Comune di Benevento e dall’ASL del capoluogo sannita.
Il provvedimento scaturisce dalle attività investigative effettuate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Benevento in esito alle quali è stata contestata ai due soggetti la frode in pubbliche forniture e la truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione, in relazione a condotte illecite nell’erogazione del servizio mensa alle scuole primarie e d’infanzia di Benevento e dei pasti ai pazienti psichiatrici ed anziani ospiti delle strutture sanitarie ASL di Benevento e provincia.
In particolare, la Guardia di Finanza ha accertato un disegno criminoso finalizzato ad aumentare i guadagni d'impresa, a discapito della qualità dei pasti in tutte le fasi di esecuzione degli appalti, violando palesemente le regole imposte dal capitolato contrattuale.
E' così emerso un sistematico riciclo di cibo avanzato nelle scuole, finanche addentato e non consumato del tutto, che in seguito veniva destinato per la preparazione dei pasti serali agli ospiti delle strutture sanitarie i quali, in più occasioni, constatato che la pietanza fosse immangiabile, si rifiutavano di consumarla.
Un ulteriore aspetto che denota la gravità delle azioni poste in essere concerne l’utilizzo anche di grassi di scarto e rimasugli vari per la confezione di pasti liquidi a soggetti che si alimentavano con il sondino. Le condotte descritte erano attuate nella totale noncuranza che i destinatari del servizio reso fossero scolari in tenera età, anziani e malati psichiatrici, e quindi categorie di soggetti deboli, non in grado di far valere le proprie ragioni e diritti.
Il provvedimento cautelare e le relative indagini costituiscono attuazione delle direttive investigative della Procura della Repubblica, finalizzate a colpire coloro che commettono reati a danno della Pubblica Amministrazione, peraltro accumulando patrimoni illeciti, con il sequestro dei patrimoni proventi di reato.
Il contrasto di tali attività illecite diventa una priorità assoluta in quanto tali fenomeni criminosi hanno un rilevante impatto sociale, con ripercussioni negative sull’intera collettività e, nel caso specifico, su fasce della cittadinanza particolarmente deboli e meritevoli di tutela.
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