Passa in Commissione Bilancio l’emendamento proposto dal consigliere regionale Carlo Iannace, inserito nella prossima finanziaria regionale che blocca per 180 giorni le nuove autorizzazioni sugli impianti eolici.
Approvato l’emendamento firmato da Carlo Iannace e Fulvio Bonavitacola che impone lo stop di 180 giorni sul rilascio delle nuove autorizzazioni, compresi i procedimenti ora in atto, per l’eolico in Regione Campania in attesa che si individuino i siti sui quali sarà possibile o no installare i parchi.
L’emendamento è stato approvato stamani in Commissione Bilancio alla Regione Campania presieduta Francesco Picarone. La cosa importante è pero che l’emendamento, dovrà comunque passare l’esame dell’Aula consiliare e chissà che qualche modifica non ci scappi, tiene conto di ciò che prevede il DM 2010 del Ministero dello Sviluppo Economico. Ovvero: la possibilità per le Regioni di individuare i siti non idonei. Un passaggio questo, che i comitati ritengono “fondamentale” ma non risolutivo anche se « è sospeso il rilascio di nuove autorizzazioni per impianti eolici nel territorio regionale».
“L’emendamento – ci spiega Pinuccio Fappiano del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna – così strutturato e approvato, nasce anche dalla disponibilità dei Consiglieri Regionali a recepire le istanze dei comitati locali e delle associazioni in lotta contro l’eolico selvaggio. La soddisfazione, in realtà, è parziale poiché è tutta da verificare la questione degli impianti già autorizzati che potrebbero ricadere in aree successivamente individuate no0n idonee ai sensi del D.M. 10/09/2010. Questo resta, comunque, un passo fondamentale per la salvaguardia dei nostri territori, delle attività agro alimentari, dell’allevamento e di ogni altra attività legate al territorio. Aspettiamo di verificare gli sviluppo fermo restando che la nostra lotta all’eolico a qualsiasi livello continua”.
Ma a cosa fa riferimento l’emendamento? La proposta del consigliere Iannace e del vicepresidente della Regione Bonavitacola tende come detto ad attuare quanto previsto nel decreto del Ministero dello sviluppo economico del 10 settembre 2010, «entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge (il riferimento è alla legge di bilancio, ndr) con delibera di Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle Attività Produttive di concerto con l’Assessore all’Ambiente, tenendo conto della concentrazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili esistenti, sono stabiliti i criteri e sono individuate le aree non idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 Kw».
Il riferimento dunque è al paragrafo 17 del Decreto Ministeriale datato settembre 2010, (leggilo qui), che come detto consente alle Regioni di stabilire quali siano le cosiddette aree non idonee, con particolare riferimento alle: «aree che presentano vulnerabilità ambientali, individuate in quelle per le quali è stato apposto il vincolo idrogeologico, aree caratterizzate da pericolosità di rischio idrogeologico, aree individuate come beni paesaggistici, aree di particolare pregio ambientale individuate come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone di Protezione Speciale (ZPS), ‘Imporrant Bird Areas’ (IBA), siti Ramsar e Zone Speciali di Conservazione (ZSC), parchi regionali, riserve naturali, oasi di protezione e rifugio della fauna individuate ai sensi della normativa regionale vigente, geositi, aree di pregio agricolo e beneficiarie di contributi per la valorizzazione della produzione di eccellenza campana o di pregio paesaggistico in quanto testimonianza della tradizione agricola della regione, aree sottoposte a vincolo paesaggistico, a vincolo archeologico, zone di rispetto delle zone umide o di nidificazione e transito d’avifauna migratoria o protetta».
Ora per far si che la proposta, che come detto è stata inserita all’interno del maxiemendamento alla Legge di Bilancio, venga attivata bisognerà attendere il voto sulla finanziaria che avverrà molto probabilmente la prossima settimana in Consiglio Regionale. L’emendamento Innace, segue l’approvazione della mozione del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione, è “l’evoluzione del primo emendamento Iannace, presentato lo scorso 20 gennaio, e che poi fu fatto proprio anche dal vicegovernatore, Fulvio Bonavitacola, che ha ampliato la sfera di influenza del testo”.
“Era fondamentale – ha detto poi a margine Carlo Iannace – tenendo conto della concentrazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili esistenti, stabilire i criteri e individuare le zone non idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica. Questo consentirà di salvaguardare quei sui cui territori già insistono insediamenti autorizzati”.
Probabilmente, questa non è una vittoria, anche se l’emendamento appare blindato e non dovrebbe subire modifiche, ma solo un nuovo step che si porta dietro un dato politico ineludibile, quello della collaborazione e del contributo fattivo dei comitati. Questo però non intacca la continuità del lavoro che quotidianamente viene svolto anche perché fino al momento in cui la Legge di Bilancio non sarà approvata anche la proposta Iannace non sarà attiva e dunque le autorizzazioni continueranno ad essere discusse.
Michele Palmieri
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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