Dura reazione del sindaco Di Santo in merito alla decisione di destinare i locali dell’ex Caserma Pepicelli in un Polo logistico e non un centro d’accoglienza per migranti come si augurava il primo cittadino di Castelvenere.
I migranti possono essere una risorsa sia culturale sia di crescita e di confronto con altre popolazione sia di integrazione del reddito per le famiglie. Questa è il punto di vista del sindaco di Castelvenere Alessandro Di Santo che si augurava un risvolto diverso per la situazione dell'ex Caserma Pepicelli.
"Leggiamo dai giornali che il sottosegretario di Stato alla Difesa Gioacchino Alfano ha convocato a Roma il sindaco di Benevento Fausto Pepe e altri dirigenti della provincia di Benevento per presentare un progetto di impiego della Caserma Pepicelli - inizia così la nota stampa del primo cittadino - Il progetto prevederebbe l’utilizzo della struttura per uffici dello Stato e farebbe risparmiare oltre due milioni di euro. Nell’articolo sembra che la Caserma Pepicelli non sia idonea per l’accoglienza dei migranti perché troppo centrale alla città e pare che guasterebbe o renderebbe sgradevole il quartiere buono di Benevento vicino alla zona patrimonio dell’Unesco. E’ assolutamente ingiurioso per i migranti, e di cattivo gusto - sottolinea Di Santo - pensare che l’accoglienza debba essere relegata nei quartieri degradati della città o nei paesini periferici lontano dai luoghi della borghesia della provincia.
Alfano nel mese di maggio ha visitato alcuni centri per migranti come quello di Castelvenere forse il più grande della provincia, con più di cento profughi, ed ora si sta adoperando a dichiarare non idonea la caserma Pepicelli come se gli altri centri lo fossero. Ci viene il dubbio - tuona il sindaco - che in questo momento la presentazione del progetto di rimodernamento della caserma Pepicelli serva a impedire che la stessa venga utilizzata per l’accoglienza e serva quindi a tutelare i tanti interessi delle cooperative di accoglienza che nella sola provincia di Benevento incassano più di un milione di euro al mese. La verità è che lo Stato risparmierebbe decine di milioni di euro se si utilizzasse solo per un anno la Caserma Pepicelli.
In Valcamonica nel comune di Malegno fanno accoglienza con la piena accettazione dei cittadini. Si tratta della cosiddetta micro-accoglienza, i migranti vengono assegnati direttamente alle famiglie. Uno o due nei nuclei familiari, sparsi proporzionalmente nei comuni della valcamonica. Essi costituiscono reddito per le famiglie e sono integrati nella popolazione. I migranti - chiarisce Di Santo - possono essere una risorsa sia culturale sia di crescita e di confronto con altre popolazione sia di integrazione del reddito per le famiglie. Lo Stato versa 35 euro al giorno per migrante. Perché nella nostra provincia non affrontiamo il problema seriamente invece di pensare a toglierci il problema, o a favorire qualche altro? Una caserma dismessa può essere il primo centro di accoglienza e i profughi che hanno diritto a restare possono essere distribuiti su tutta la provincia direttamente nelle famiglie. Si risparmierebbero diversi milioni di euro e si porterebbe un po’ di risorse e reddito alle famiglie del territorio, con beneficio culturale ed impedendo il rafforzarsi del risentimento delle popolazioni contro i migranti. Sarebbe opportuno - conclude - che le istituzioni dello Stato del Sud così come fanno quelle del Nord, si siedano con i sindaci e i cittadini ed affrontino i problemi con serenità e condivisione".
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