Oschi Loschi: Una Benevento insolita e fuori dagli schemi della città di provincia

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Oschi per identificazione storico geografica e Loschi per l’abitudine che è anche attitudine a frequentare strade, persone e ambienti fuori dagli schemi della città di provincia, tutta paillettes, lustrini e passerelle; sono gli autori della raccolta di racconti curata da Flavio Ignelzi ed edita, nella sua seconda edizione, dalla Never Mind, di Maria Elena Napodano.
Venti autori per venti racconti, estremamente diversi nello stile, nei temi, nei richiami, raccolti abilmente dal curatore in quattro capitoli, ognuno identificato da un seme delle carte napoletane: Coppe, Spade, Denari e Bastoni. Ignelzi, intervenuto alla presentazione della raccolta, tenutasi in uno scenario apparso congruo al clima underground (una grotta di un locale del centro storico) ha detto che la scelta dei quattro simboli è stata casuale. In realtà a leggere i racconti ed ascoltare gli autori si intravedono sottili affinità tra le storie ed il seme sotto cui sono finite. Addirittura in molti casi gli Oschi Loschi sono parsi essi stessi brillanti come denari, ricchi come coppe ricolme, taglienti come spade, duri come bastoni.
La presentazione è stata condotta con verve ed ironia da Melania Petriello e Mario La Monaca; Martina Iorio ha letto estratti dai racconti, accompagnata al pianoforte dal losco Massimo Varchione; Aurora Lobina, curatrice del progetto grafico, scoperta dietro le improprie quinte, ha improvvisato un ironico saluto da diva hollywoodiana.
Non c’erano autorità, né pellicce, né saluti, né introduzioni, né formalità, né presenze indifferenti; senza velleità di alta cultura ed alta letteratura, si è rappresentato lo scenario insolito di una Benevento vivace e creativa, capace di saper fare. Un’edizione non sponsorizzata, un curatore non politicizzato, autori non raccomandati, presentatori senza padrini, attrice e musicista senza padroni, presenze libere di non questuanti. Uno scenario, dunque, davvero losco e per questo davvero interessante. Esiste un underground in questa città paese, una rete poco nota di persone con idee, ambizioni, desiderio di sperimentare. La capacità di una simile esperienza di svilupparsi in assenza di ossigeno, che nel caso in specie significa assenza di politiche (sociali, culturali, giovanili, che siano) e di spazi, segna la misura della potenza, davvero straordinaria, che può sprigionarsi quando la creatività, le relazioni culturali e quelle economiche riescono ad esprimersi liberamente.
Non sarà questa cronaca ad avere l’ambizione della critica letteraria; ci limitiamo ad osservare che i racconti ci sono piaciuti in larga parte e per la restante parte ci sono parsi interessanti. Gli Oschi Loschi sono simpatici, editore e curatore, uniti da una strange relationship, sono coraggiosi e spiritosi.

Oschi Loschi – Racconti solidi some castelli di carte
Never Mind Multimedia - Comunicazione
Aldo Raine
 



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