Omicidio Rosiello. Lettera al giornale dei familiari

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Tribunale. (foto di repertorio)Tribunale. (foto di repertorio)

Sconforto e perdita di fiducia nelle istituzioni è il sentimento che aleggia nelle righe della lettera, indirizzata alla stampa, da parte Cosimo Rosiello, fratello di Antonello, il 41enne freddato nel novembre del 2013 dai colpi di pistola esplosi da Paolo Messina. L'omicida, condannato di recente a 25 anni, si è sottratto all'arresto facendo perdere le proprie tracce.

Quando leggi, “La Legge è uguale per tutti” ti senti tranquillo, ti affidi alle istituzioni, può mai essere che chi deve far rispettare la Legge non sappia fare il suo lavoro? È lo Stato, ma che fai, non ti affidi alle istituzioni? Purtroppo non è così, o forse nel nostro caso non è stato così! Tutto è cominciato con la decorrenza dei termini, eh si, perché a Benevento ci sono omicidi e decessi violenti tutti i giorni. Come si fa a redigere il verbale dell’autopsia. Come si fa in 365 giorni? Come si fa in 8760 ore? Le istituzioni in questo caso che hanno fatto? Nulla.

Hanno solo dato la possibilità di preparare in tre anni di libertà una eventuale fuga, un eventuale bunker in città o forse a casa sua, avrebbero dovuto capirlo da quando è stato beccato con i soldi in macchina o quando era fuori città, che era un personaggio ed era pronto a darsi alla fuga. Ma no le istituzioni no non possono pensare. Il giorno della sentenza l’omicida non era in aula!

Secondo voi si è pensato di andarlo a prendere o di controllare la sua residenza? Ma dai, ma perché? Ma lo sapete che tutte le udienze sono state affrontate con la presenza dei parenti del Messina, a volte, molte volte al nostro fianco, senza MAI la presenza di un poliziotto. Roba da matti. Solo la voglia matta di avere giustizia ha fatto in modo che non accadesse in aula, nulla di insensato. Tutti impegnati, mah.

E allora? Ci saremmo dovuti aspettare una sentenza esemplare? Una persecuzione del crimine? Incoerenza ed incapacità sono le uniche parole che ricorderemo di questo triste episodio. Però sappiamo che siamo nel giusto, siamo cambiati, oggi ci rivolgeremo ai media Nazionali, è quanto possiamo fare, perché forse ci aspettavamo uno sviluppo nelle ricerche diverso da quanto si sta facendo, pari a zero. Diffonderemo le stranezze di questa causa, sin dall’inizio. Oggi ci siamo rotti di quanto succede o meglio che non succede. Con questa lettera ci teniamo solo a far conoscere il nostro sdegno per come è evoluta tutta questa storia e gestita con le bende agli occhi.

Cosimo Rosiello

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