Natale: Secondo Coldiretti abbiamo trascorso oltre 3 ore ai fornelli

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Cibo a tavolaCibo a tavola

Il pranzo di Natale è stato consumato dall'88% degli italiani a casa propria o di parenti ed amici. Un pranzo che ha richiesto in media oltre 3,3 ore di lavoro ai fornelli nelle famiglie, il 6% del tempo in piu’ rispetto allo scorso anno che testimonia uno storico ritorno al “fai da te” casalingo che non si registrava da oltre cinquanta anni.

E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani”, dalla quale si evidenzia che coloro che cucinano il 44% impiega da una a tre ore, in piu’ di una famiglia su quattro (29%) fra tre e cinque ore e nel 14% delle famiglie si arriva addirittura a superare le cinque ore mentre solo il 13% meno di un’ora.

L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce piu’ pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,4 miliardi di euro, il 2% in piu’ dello scorso anno.  E' quanto emerge dall'indagine. Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani - secondo la Coldiretti - faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci.

L'indagine evidenzia questo ritorno in cucina, confermato da ben il 46% dei responsabili della preparazione dei pasti che dichiara di preparare personalmente i dolci della tradizione da offrire sulla tavola delle feste. Una tendenza che spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, con una predisposizione elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine. 

Si abbandonano infatti le mode esterofile del passato con solo il 9% di italiani che si sono permessi le ostriche e l’8% il caviale mentre si è registrata una forte salita della presenza del pesce locale, a partire dalle alici e dalle vongole che saranno presenti in otto piatti su dieci nei menu durante le feste. Tengono anche cotechini e zamponi nel 72% delle tavole, ma un vero boom si registra per le lenticchie alle quali non rinunciano ben l’88% degli italiani che beneficiano delle tendenze salutistiche, dalla solidarietà con le aree terremotate dove le coltivano e forse anche perché in un periodo di crisi sono chiamate a portar fortuna secondo antichi credenze.

Il risultato è un vero boom degli acquisti nelle fattorie o nei mercatini, affollati a Natale, da quasi sei italiani su dieci (58%) secondo l’analisi Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia che ad essere preferiti negli acquisti al mercatino sono proprio i prodotti enogastronomici (per il 44% degli italiani). La migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è quella della presenza personale del produttore agricolo che - sottolinea la Coldiretti - puo’ offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati. Per il cibo e le bevande si registra una tendenza al ritorno al contatto fisico con il produttore per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo, da raccontare a tavola a parenti e amici. 

IL TEMPO IN CUCINA PER LA TAVOLA DEL NATALE

  • 44% da una a tre ore
  • 29%% da tre e cinque ore
  • 14% oltre le cinque ore
  • 13% meno di un’ora.

Fonte: Il Natale sulle tavole degli italiani Coldiretti/Ixè



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