Multa record a Meta (facebook): dovrà pagare 1,2 miliardi di euro

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Il recente caso della multa record inflitta a Meta (precedentemente noto come Facebook) dall'Autorità garante della privacy irlandese, riguarda il trasferimento dei dati dai cittadini europei agli Stati Uniti. La questione centrale è l'importanza della tutela dei dati personali dei cittadini europei e le indicazioni fornite dall'Unione Europea a riguardo.

La protezione dei dati dei cittadini europei è una preoccupazione fondamentale per l'Unione Europea, poiché il trattamento dei dati personali può avere implicazioni significative sulla privacy, la sicurezza e i diritti delle persone. Le aziende tecnologiche, come Meta, raccolgono enormi quantità di dati personali attraverso le loro piattaforme e servizi. Questi dati possono includere informazioni sensibili come nomi, indirizzi, preferenze personali, comportamenti di navigazione e altro ancora.

Le grandi aziende tecnologiche utilizzano i dati dei cittadini europei per una serie di scopi, tra cui:

  1. Personalizzazione: I dati vengono utilizzati per personalizzare l'esperienza degli utenti, fornendo loro contenuti e pubblicità mirati in base alle loro preferenze e interessi. Ciò permette alle aziende di fornire un servizio più rilevante e coinvolgente agli utenti.
  2. Pubblicità mirata: I dati raccolti consentono alle aziende di creare profili dettagliati degli utenti e di offrire pubblicità mirata. Questo significa che gli utenti possono essere esposti a annunci pubblicitari che sono rilevanti per i loro interessi e bisogni specifici.
  3. Analisi dei dati: Le big tech utilizzano i dati per analizzare i modelli di utilizzo, le tendenze e le preferenze degli utenti. Queste analisi possono aiutare le aziende a migliorare i loro prodotti e servizi, identificare opportunità di mercato e prendere decisioni aziendali informate.

Tuttavia, il trasferimento dei dati personali dall'Unione Europea agli Stati Uniti è regolamentato da una normativa nota come Privacy Shield, che stabiliva un quadro di protezione dei dati tra le due giurisdizioni. Nel 2020, la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha dichiarato il Privacy Shield invalido, sostenendo che non garantiva una protezione adeguata dei dati dei cittadini europei a causa della sorveglianza di massa da parte delle agenzie di intelligence statunitensi.

Dopo la sentenza della Corte, le aziende devono fare affidamento su meccanismi alternativi, come le Clausole Contrattuali Standard (Standard Contractual Clauses, SCC) o le norme vincolanti d'impresa (Binding Corporate Rules, BCR), per trasferire i dati personali dall'Unione Europea agli Stati Uniti. Questi meccanismi richiedono che le aziende garantiscano un livello adeguato di protezione dei dati all'esterno dell'Unione Europea.

L'Unione Europea ha emesso inoltre il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), entrato in vigore nel 2018, che fornisce una serie di diritti e norme di protezione dei dati per i cittadini europei.



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