Motori. In attesa dell'elettrica, è ibrida l'auto del futuro

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Auto elettrica - pacco batterie (foto di archivio)Auto elettrica - pacco batterie (foto di archivio)

E' elettrica la mobilità del futuro, ma è un futuro remoto. Non per questione tecnologica, ma economica. Prima che questa tecnologia diventi commercializzabile su larga scala, ne occorre ancora di tempo. E' invece già realtà il l'ibrido, che combina il doppio motore elettrico con uno a scoppio.

Ecco i vantaggi dell’acquistare un’auto ibrida dal punto di vista ecologico fino a quello economico.

Il trend delle auto ibride è in crescita anche in Italia, grazie all’arrivo di modelli sempre più affidabili e convenienti che rendono quindi abbordabili ad un pubblico sempre più ampio modelli ibridi con i relativi vantaggi.

L'auto ibrida è un'auto composta da due motori: uno elettrico e uno termico che può essere alimentato a gasolio o a benzina. Il motore elettrico, quando è in funzione il motore tradizionale, funziona da dinamo, trasformando il moto in energia elettrica che viene quindi immagazzinata nella batteria.

Una delle case automobilistiche che ha creduto sin da subito nell'ibrido, è Suzuki. La casa giapponese, nota soprattutto per il piccolo e storico fuoristrada, ha sviluppato una tecnologia chiamata ISG.  La tecnologia Suzuki Hybrid si basa su un sistema compatto e leggero, che fornisce vantaggi di tipo ecologicoeconomico, e di consumi. Dal punto di vista tecnologico, l’Integrated Starter Generator (ISG), ossia un dispositivo e funge da generatore di corrente, motorino di avviamento e motore elettrico. Esso è alimentato da un pacco di batterie agli ioni ioni di litio con elevata capacità dove viene accumulata l'energia recuperata nelle fasi di decelerazione. compatto tale da poter posizionare sotto il sedile del guidatore.

L’ISG si combina con i motori benzina Dualjet e Boosterjet di Suzuki e riduce il consumo di benzina. Le auto ibride utilizzano il motore elettrico nel ciclo urbano e non emettono emissioni inquinanti poichè non consumano benzina. Ciò permette una riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre il motore elettrico è più silenzioso del motore termico e ciò riduce l'inquinamento acustico.

Secondo una serie di studi, l’impatto di un’auto elettrica in termini di CO2 emessa durante il suo ciclo di vita – con percorrenza di 200.000 km, un mix energetico uguale a quello medio europeo nel 2015 e una batteria da 30 kWh – è meno della metà rispetto ad un auto diesel di pari taglia.

Poiché l’intensità fossile e rinnovabile della generazione elettrica giocano un ruolo fondamentale nell’impatto ambientale della mobilità elettrica rispetto a quella tradizionale, è cruciale guardare al mix energetico. Secondo i dati della Commissione Europea, l’impronta energetica di alcune aree del continente nel 2015 è quella disegnata nella mappa.

Anche prendendo come riferimento il mix energetico della Polonia o della Germania – i paesi a maggiore intensità fossile – le emissioni delle auto a batteria (Battery Electric Vehicle o BEV) sono comunque inferiori rispettivamente del 25% e del 45% rispetto al veicolo diesel di riferimento.

Con il mix energetico italiano del 2015, l’impatto di un auto elettrica risulta inferiore del 55% rispetto a quello di un’auto a gasolio.

Secondo una presentazione di Ricerca Sistema Energetico (RSE) del 2017, “i veicoli elettrici hanno prestazioni che vanno nella direzione di ridurre il consumo di risorse e le emissioni di inquinanti atmosferici di interesse per le aree urbane (particolato, ossidanti fotochimici ed acidificazione atmosferica)”.

Nonostante il calo generale del mercato italiano, la casa di Hamamatsu ha immatricolato oltre 20.000 auto negli ultimi 6 mesi, aumentando le proprie vendite del 15,34%, segno della fiducia dei consumatori in questa nuova tecnologia.

E’ un’auto che rispetta l’ambiente, riducendo i consumi rispetto alle automobili tradizionali, garantendo una maggiore autonomia.



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