Montefalcone Valfortore, lutto cittadino per la scomparsa di monsignor Donato Minelli

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"Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Gv 15, 16). Quest'espressione del Vangelo di Giovanni interpreta in modo efficace l'essenza del ministero sacerdotale e della vita di monsignor Donato Minelli che nella giornata del 29 settembre, è deceduto. I solenni funerali, presieduti dal Vescovo e concelebrati da numerosi sacerdoti dei paesi limitrofi si sono tenuti ieri pomeriggio nel santuario del Carmine di Montefalcone Valfortore. Ieri è stato proclamato il lutto cittadino. Mons. Minelli, nato a Montefalcone di Val Fortore è stato rettore del Seminario diocesano di Ariano Irpino. Ha ricoperto numerosi incarichi nella nostra diocesi di Ariano Irpino - Lacedonia come Cancelliere vescovile, Vicario generale, responsabile dell'Ufficio diocesano Beni Culturali Ecclesiastici. A Montefalcone il suo nome è strettamente legato al santuario del quale è stato rettore instancabile dal 1954 sino a quando il Signore non lo ha chiamato a sé. E' stato inoltre, Direttore responsabile del "Bollettino" del santuario ed autore di vari libri ed articoli su riviste e quotidiani. Torniamo ora al vangelo di Giovanni: in esso è espresso il dinamismo della vita cristiana che ha senso solo nell'andare per portare frutto. Monsignor Minelli è realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane, risvegliandoci da una fede stanca e donandosi quotidianamente al servizio della Chiesa anche quando le sue condizioni di salute erano precarie, guidato dalle parole del Signore: "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l'avrà perduta la salverà" (Lc 17, 33). Don Donato- lo sappiamo tutti - non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per sé; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all'ultimo momento, per Cristo e così anche per noi. Stabat! Nello stabat di Maria, don Donato ha trovato la forza per andare avanti e testimoniare con parole ed opere la sua fede ferma e coraggiosa, sempre gioiosa anche davanti a situazioni di umano turbamento. Il suo amore per la Madonna che noi veneriamo sotto il titolo di Regina del Carmelo lo ha reso unito all'amore fedele di Dio. Rimanendo saldamente unito a Cristo, come tralci alla Vite è stato associato al suo mistero di salvezza, come la Vergine Maria, che presso la Croce stabat, unita al Figlio nella stessa oblazione d'amore. Vorrei infine rendere grazie a Dio anche per la personale esperienza che mi ha concesso, di stargli vicino e di stimare sempre più la sua persona. "Ringrazio in particolare don Donato per la benevolenza grande ed immeritata che egli ha avuto nei miei confronti - ha scritto alla redazione, Francesco Capuano, che ha nato notizia della scomparsa di Donato Minelli - quante volte abbiamo visto la gioia di don Donato mentre attendeva l'uscita della statua della Madonna del Carmine fuori dal portone del Santuario. Possiamo essere sicuri che don Donato sta adesso al portone del santuario di Dio, alla porta del Paradiso, ci vede e ci benedice".



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