Mastella va all'attacco di Del Vecchio: "La disperazione lo spinge a non prendere coscienza del voto"
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Clemente Mastella replica duramente a Raffaele Del Vecchio dopo le parole pronunciate ieri in conferenza stampa, nel frattempo oggi l’ex ministro incontrerà prima i candidati delle sue liste e poi la stampa.
“Di ignoranti di politica ne ho incontrati tanti nel corso della mia esperienza ma questo ‘figlio di papà’ che vorrebbe fare il sindaco con badante al seguito, li supera tutti. Sia chiaro ai beneventani una circostanza: io farò il sindaco senza condizionamenti, lui dovrebbe chiedere il permesso ai suoi badanti per ogni scelta”.
Comincia così la replica di Clemente Mastella a Raffaele Del Vecchio che ieri in conferenza stampa bollava la candidatura dell’ex leader Udeur come “uno strumento per arrivare al Senato”.
“Nella conferenza stampa post voto – continua Mastella – invece di spiegare come mai il 14% della sua coalizione non lo ha votato, ha detto che io sarei interessato a fare il sindaco perché intenzionato ad essere senatore: una pura illazione, io sono stato deputato e senatore, sottosegretario e ministro, non ho alcuna ambizione di carriera politica, a differenza sua io voglio risanare la mia città, farla ritornare orgogliosa”.
Mastella poi aggiunge. “Mi attacca ancora una volta colpendo mia moglie, alla quale secondo lui lascerei il Comune. Mi limito a segnalare l’ennesimo sconcio istituzionale perpetrato ai danni di una donna, da parte di un amministratore in carica già bocciato per i disastri realizzati. Io ho rispetto delle donne e mai parlerei di sua moglie per un vantaggio da campagna elettorale, non capisco perché decida di toccare tanta miseria. Stia tranquillo, questo cinico maschilista che si muove più da giovinastro di provincia che da assessore alla cultura: io il giorno dopo l’elezione sceglierò un vice all’interno della mia coalizione, invece a lui imporranno ogni postazione, proprio come avvenuto per le sue nomine a vicesindaco”.
La reazione veemente di Mastella non accenna a placarsi e ribadisce, “è alla frutta, e nella disperazione che lo spinge a non prendere coscienza del voto dei cittadini, preferisce fare valutazione sul ‘neocentrismo ballerino’. Dimentica che la sua coalizione è composta da transfughi di tutti i tipi e che i suoi capi politici hanno militato nei vari schieramenti ottenendo sostegni e postazioni da destra e da sinistra, pensando solo ai propri interessi e mai alla città. Il suo papà allo Iacp, nominato da Caldoro è un esempio su cui potrebbe riflettere: la scuola di danza è ben frequentata”.