Mastella lancia la sfida a Del Vecchio per il ballottaggio poi attacca: "No ad accordi"
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Clemente Mastella lancia la corsa al ballottaggio in cui dovrà sfidare Raffaele Del Vecchio dopo un testa a testa estenuante, minimi infatti i margini di differenza in termini percentuali.
Clemente Mastella è fiero di quanto raccolto in questo primo turno elettorale e proprio sulle ali di questo entusiasmo guarda già al futuro, infatti saranno ancora due le settimane di campagna elettorale, in attesa del ballottaggio che domenica 19 giugno sancirà chi tra l’ex ministro della Giustizia e Raffaele Del Vecchio indosserà la fascia tricolore nel capoluogo sannita.
Quanto emerso dal voto, Clemente Mastella, lo ha analizzato nel pomeriggio nel corso di una conferenza stampa nella quale ha rivendicato con orgoglio il risultato delle urne che lo hanno visto davanti, anche se non di molto, sul competitor Raffaele Del Vecchio ed il Partito Democratico. L’ex leader Udeur va dunque subito all’attacco tanto da rilanciare sulla possibilità di un confronto con Del Vecchio.
Mastella inoltre non risparmia qualche stoccata a chi invece lo aveva invitato a farsi da parte. “Uno straordinario risultato – commenta – giovedì eravamo dati al 3 posto. A mani nude e tasche vuote siamo riusciti a compiere un miracolo”. Mastella, riconosce però anche il valore degli avversarsi e non risparmia qualche parola anche per Marianna Farese, “all’ultimo chilometro sono riuscito a distanziare gli altri due – dice – tra cui il Movimento 5 Stelle che ha fatto la sua apprezzabilissima campagna elettorale e l’altro – continua riferendosi a Del Vecchio - è giunto dopo di me e nessuno poteva immaginare che arrivasse dopo di me. Io non esercito potere, lui invece ha esercitato potere a tutto campo negli ultimi dieci anni, quasi in maniera ereditaria, il padre vicesindaco lui vicesindaco”.
L’attacco al Partito Democratico continua, “2/3 dei cittadini ha detto no ed ora giocheremo ad armi pari”. Inoltre Mastella parla di “ecatombe per il PD” uscito sconfitto in alcuni punti del territorio sannita tra cui Dugenta, Fragneto L’Abate, Castelvenere e San Giorgio del Sannio dove a farne le spese è stato Claudio Ricci, presidente della Provincia di Benevento. Proprio a lui Mastella ha detto, “spero si dimetta, pur che la legge non lo ritenga un atto necessario”.
Mastella parla dunque di “liberazione della città”, “di uscire dalla crisi”, lancia la proposta del “baratto amministrativo” e si dice pronto a “ripartire ed a proporsi per guidare Benevento”. “Rispetto a 5 anni fa – ragiona ancora l’ex guardasigilli – il PD ha perso il 15% oggi ed ha espresso il 45% dei candidati ottenendo il 46% di consensi mentre noi abbiamo messo in campo il 20% dei candidati raccogliendo il 30% dei consensi. Io mi sono messo in gioco, ho rischiato ed in caso di sconfitta avrebbero scritto di tutto – conclude Mastella – oggi, la politica deve parlare al cuore delle persone oppure è morta. Noi siamo riusciti a creare in Italia un qualcosa di inedito, il centro e grazie a noi è stata ottenuta anche una percentuale di votanti vicina all’80%, una grande prova di democrazia”.
L'ultimo passaggio invece lo ha riservato alle alleanze possibili, o meno, in vista del ballottaggio. "Non credo sia giusto fare accordi, li faccia il presidente di Mezzogiorno Nazionale (chiaro il riferimento all'ex senatore Pasquale Viespoli NDR) gli accordi con De Caro".