Mappa dell’intolleranza. Campania ai primi posti per misoginia, omofobia ed insulti verso le disabilità

16:11:32 7247 stampa questo articolo

Per disegnare la prima mappa dell’intolleranza in Italia, c’è voluto un anno di lavoro e mesi di osservazione costante della rete. Il social sul quale si è puntata l’attenzione è Twitter. Sono stati 2milioni i tweet esaminati ed il risultato è a tratti agghiacciante. L’idea è venuta a Vox, l’osservatorio italiano sui diritti, che ha coinvolto anche le università di Roma, Bari e Milano. Uno studio quello voluto dall’organizzazione no profit nata proprio per tutelare i diritti negati. Uno studio lungo, che va ben oltre i 140 caratteri di twitter e naviga in un mondo, quello web, che è sempre più contenitore di rabbia, odio, intolleranza.
“Ispirata da esempi stranieri, con un vasto expertise alle spalle, come la Hate Map della americana Humboldt State University – scrive Vox – sono stati mappati l’odio razziale, l’omofobia, l’odio contro le donne, contro i diversamente abili e l’antisemitismo: attraverso i tweet degli italiani, abbiamo contestualizzato i diversi messaggi e li abbiamo geolocalizzati. La geolocalizzazione è la vera novità di questo progetto, perché consente di evidenziare le zone maggiormente a rischio di intolleranza e odio […]. Geolocalizzazione, resa possibile grazie all’ausilio di Open StreetMap che ha consentito di estrarre dalla massa dei tweet, solo quelli che presentavano le coordinate geografiche, elemento che Twitter consente di indicare”. La Campania, insieme a Lombardia Puglia ed Abruzzo, risulta nelle prime posizioni quando si parla di misoginia, mentre i dati raccolti dicono che i tweet contro le donne sono stati in totale 1.102.494.
“Vacca, troia, zoccola, puttana”, sono queste per lo più le parole d’intolleranza utilizzati contro le donne. Donne che sono vittime ogni 12 secondi di abusi che siano verbali, psicologici o sessuali. 6.743.000 il numero delle donne che nel corso della vita subiscono abusi fisici o sessuali, quelle residenti al sud le più a rischio.
Anche l’antisemitismo – oltre 6mila i tweet – è ‘popolare’ sul social. “Usuraio rabbino e giudeo” le ingiurie più comuni, con oltre il 24% della popolazione che nutre pregiudizi verso gli ebrei, mentre si registra un aumento degli episodi di antisemitismo che nel 2014 sono saliti da 8 a 21. Centro Italia ed Abruzzo i luoghi in cui sono stati geolocalizzati il maggior numero di tweet antiebraici. L’omofobia riporta la Campania tra le regioni di testa insieme al Friuli e alla Lombardia, 110.774 i tweet incriminati. “Frocio, pompinaro, checca, finocchio” le parole più usate per offendere i gay e le lesbiche: “un linguaggio del disgusto che nega dignità agli omosessuali”.
Gli stranieri nel nostro Paese sono circa 5milioni, ovvero l’8% della popolazione, e due italiani su tre crede che siano troppi. La preoccupazione maggiore è da riscontrare nei giovani (18-29 anni), il 45% infatti si definisce xenofobo. I tweet razzisti sono stati circa 154.170 e geolocalizzati tra Lombardia, Friuli, Basilicata, Sicilia e Calabria.
Gli appellativi “terrone, negro, zingaro” sono molto utilizzati soprattutto nelle discussioni sportive.
La Campania si riprende la vetta, a braccetto con la Lombardia, la Puglia e l’Abruzzo, quando si parla di discriminazioni ed intolleranza verso i disabili. Oltre 500mila i tweet denigratori, “mongoloide, handicappato, storpio, spastico” i termini offensivi più utilizzati. Tutto questo avviene in un paese dove i disabili sono 4,1milioni, dove lavora solo il 6% degli stessi ed il 70% o non percepisce stipendio o un minimo rimborso. L’Italia è al 13° posto per esclusione sociale e rischio povertà dei diversamente abili. Non va meglio per coloro che frequentano la scuola sono 209mila gli insegnanti meno della metà. Il web dunque, diventa sempre più il mezzo che riduce le distanze ed i confini, ma anche il luogo in cui la violenza spontanea, l’apologia e le idee intrise d’odio hanno più rapida diffusione. Se l’odio o intolleranza verso gli stranieri, la misoginia, i diversamente abili e l’omofobia si arrocca di più al nord e al sud l’odio per gli ebrei si concentra al centro.
“La mappa - rende sempre noto Vox - verrà donata ai comuni, alle Regioni, alle scuole, a chiunque abbia bisogno di fare un’efficace azione di prevenzione sul territorio”.

Michele Palmieri



Articolo di Disagio sociale / Commenti