Liminaria, dopo il successo della seconda edizione ecco gli svedesi
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Dopo il successo della seconda edizione di Liminaria arriveranno lunedì nel Fortore i direttori dell’organizzazione svedese direttori di Rejmyre Art Lab.
“Liminaria deve proseguire con un progetto sempre più strutturato ma allo stessso tempo costruito insieme alle comunità locali”. Proseguire è dunque il concetto al quale si richiama Leandro Pisano, curatore di Liminaria, evento che unisce ruralità, nuove tecnologie ed arte, la cui seconda edizione si è recentemente svolta nel Fortore, a San Marco dei Cavoti e Baselice, nella prima settimana di giugno. È tempo di bilanci, dunque, per questo progetto giunto al secondo anno di attività, ma anche di nuovi programmi per il futuro.
Intanto, lunedì prossimo saranno in visita a San Marco dei Cavoti i direttori di Rejmyre Art Lab, un'organizzazione che opera in un'area rurale nel sud della Svezia. La delegazione sarà composta da Daniel Peltz, artista americano che insegna presso la Rhode Island School of Design (inclusa nella lista delle migliori 5 università americane di design ed arte) e Sissi Westerberg, anche lei artista visuale. "L'idea di questo incontro - prosegue Pisano - è nata dalla curiosità che ha suscitato la presentazione di Liminaria al seminario sull'auto-organizzazione svoltosi recentemente a Gnesta, in Svezia. Loro vorrebbero conoscere la nostra organizzazione e studiare le modalità con le quali ci rapportiamo alle comunità e alle reti locali. In più, sarebbero interessati a stabilire collaborazioni con la nostra organizzazione".
La giornata prevede un momento di accoglienza cui parteciperà anche il sindaco del paese, Gianni Rossi, e un momento di discussione con alcuni dei componenti dello staff di Liminaria, per mostrare fra l'altro i lavori video e di soundscape dell'evento. A seguire, la delegazione farà una visita al territorio: al Museo degli orologi da torre e ad alcune delle attività produttive locali.
“La grande soddisfazione dello staff per questa seconda edizione estiva - spiega Leandro Pisano - è motivata anzitutto dalla consapevolezza di aver interagito con maggiore convinzione rispetto allo scorso anno con la comunità del Fortore, dal momento che il progetto si regge proprio sul principio della condivisione con il territorio. E dunque quest'anno abbiamo fatto sicuramente un passo avanti in questo senso, raccogliendo a giugno i risultati di un processo iniziato da lontano che ha contemplato anche il progetto LiminariaEdu con le scuole, la collaborazione con le amministrazioni locali e con le reti culturali e sociali fortorine. Abbiamo cercato poi di mettere in connessione diverse realtà di Baselice e San Marco dei Cavoti, con l’intenzione di operare perché questo processo di rete si estenda nei prossimi anni anche ad altri comuni del Fortore”.
“A questi motivi di soddisfazione va aggiunto il valore essenziale e insostituibile svolto dall'arte in particolare nel corso di quest'ultima edizione di Liminaria: abbiamo verificato - dice Pisano - quanto le persone si siano appassionate ai lavori degli artisti in residenza sperimentando una narrazione dei terrritorio talvolta anche complessa ma sempre partecipata. A testimoniarlo, l'interesse che i fortorini hanno manifestato per le opere degli artisti, opere talvolta astratte che pure sono state in grado di suscitare un legame affettivo fra gli autori delle stesse e la gente”.
Chiusa la seconda edizione, lo staff di Liminaria pensa dunque al futuro, con l'obiettivo di approfondire il lavoro avviato attorno al museo degli orologi da torre di San Marco dei Cavoti mediante il discorso legato al concetto di tempo, le connessione instaurate fra territori diversi e il progetto LiminariaEdu rivolto alle scuole del territorio.