Kiss-in, 'Fiumi di Grazia', censure e party. Serviva un bacio gay per svegliare Benevento

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La villa comunale di BeneventoLa villa comunale di Benevento

"Non più di ottanta persone, forse ci aspettavamo qualcosa in più visto il grande trambusto che si è creato tra social network e stampa. Ma va bene così, è già un segnale forte, vuol dire che non siamo soli e che ci sono cittadini che hanno dimostrato, con la loro presenza, di sposare la nostra causa". Ci vuole coraggio, così come lo hanno avuto i ragazzi del Collettivo Wand. Diciamocela tutta, per organizzare una manifestazione del genere di vuole carattere e paura zero. Benevento, città di provincia, venerdì di luglio: due ragazzi vengono 'cacciati' da un custode della Villa Comunale di viale Atlantici per un bacio. Un bacio tra due ragazzi dello stesso sesso. E apriti cielo. I due non solo si vedono ingiustamente cacciati dalla villa, ma devono anche fare i conti, mentre guadagnano l'uscita, con i commenti stupidi di uno sparuto gruppo di cittadini (!) che non ha altro di meglio che offendere la coppia. Il danno e la beffa insomma. Davvero troppo per una città che aspira a diventare 'turistica, aperta e solidale'.

LA REAZIONE ED I COMMENTI DA CENSURARE
Ed allora che si fa? I ragazzi del Collettivo Wand rendono noto lo spiacevole fatto e comincia il tam-tam tra stampa e social network. Diversi cittadini, la maggioranza (e meno male) prendono posizione, si indignano, si schierano dalla parte dei ragazzi. Altri restano indifferenti, altri ancora si vestono da 'tuttologi' e sparano nel mucchio. Offese, altre offese, decine e decine di dichiarazioni desolanti. Se ne accorgono i ragazzi del Collettivo Wand che oramai ci sono abituati, ne sappiamo qualcosa anche noi della redazione de 'Il Quaderno.it' che ci siamo trovati a cancellare, censurare e non rendere pubblici giustamente alcuni commenti aberranti e razzisti. Se ne è accorto il popolo del social network, specialmente all'interno di un gruppo dove si riuniscono tanti beneventani. Un "post" pubblicato poche ore prima del kiss-in di sabato pomeriggio, ha scatenato una battaglia tra pro e contro. Niente di male, ci mancherebbe, ognuno la pensa come vuole. Bisognerebbe però restare civili, umani e sopratutto tolleranti: qualità che mancano e che sono mancate a molti cittadini convinti di sapere tutto, di essere nel giusto. L'omosessualità è, e resterà ancora a lungo, un argomento tabù per molti nostri concittadini. Per carità, nessuno vuole imporre niente, ma il rispetto è tutto. Senza quello non andiamo da nessuna parte.

KISS-IN E 'FIUMI DI GRAZIA', PARERI OPPOSTI MA NESSUNA TENSIONE
Così, sabato pomeriggio, è andato in scena il "famigerato" kiss-in del Collettivo Wand. Cos'era? Una risposta dei ragazzi dopo la 'cacciata' della coppia. Appuntamento in Villa Comunale, dove, dopo una fiaba con tanto di megafono, è andato in scena il bacio collettivo. Una manifestazione assolutamente tranquilla e pacifica, con i ragazzi del Collettivo che hanno spiegato a donne, uomini, grandi e bimbi, il significato del loro gesto. Una manifestazione annunciata e autorizzata mentre a poca distanza, c'era un banchetto (autorizzato?) dei componenti della Chiesa Cristiana 'Fiumi di Grazia'. Il loro obiettivo era esprimere, in maniera pacifica, il loro dissenso alla manifestazione del Wand: cori, preghiere e l'immancabile motto "Esistono uomo e donna" a fare da contraltare al "Io bacio chi mi piace" del Wand. Due pensieri diametralmente opposti, due manifestazioni a pochi passi, nessuna tensione: "Abbiamo avuto un breve confronto con loro - ha specificato a 'Il Quaderno.it', Luca Pedicini del Collettivo Wand - ma tutto sommato, anche se siamo in posizioni distanti anni luce, tra noi non c'è stata alcuna tensione". Presente anche una delegazione del L@p Asilo 31 che ha colto la palla al balzo non solo per appoggiare l'iniziativa del Wand e condannare "il grave episodio" ma anche per mettere in risalto un'altra problematica, quella relativa ai lavoratori della Villa Comunale, in stato di precarietà e senza stipendio da due mesi: "Abbiamo ringraziato i ragazzi del L@p Asilo 31 per il sostegno - ha specificato Luca Pedicini - ed abbiamo anche avuto modo per confrontarci con lo storico custode della Villa Comunale. E' bene puntualizzare che non è affatto lui il responsabile della 'cacciata', era in ferie, ci ha fatto piacere avere un confronto ed un definitivo chiarimento con lui".

SINDACO ASSENTE, IL WAND PUNTUALIZZA: 'IL NOSTRO NON ERA UN PARTY'
Infine c'è da segnalare l'assenza delle istituzioni e quella del sindaco di Benevento, Fausto Pepe, in primis: "Lo avevamo invitato con una lettera ufficiale girata al suo ufficio stampa - ha aggiunto Pedicini - e che i giornali hanno pubblicato". Sulle colonne del quotidiano 'Ottopagine' c'è un'intervista di Pepe che motiva proprio la sua assenza alla manifestazione in Villa Comunale: "Forse i ragazzi del collettivo si sono spiegati male - si legge nell'articolo - perchè io avevo capito si trattasse di un party ed io al party non partecipo, ma sono pronto a discutere". La risposta di Pedicini è immediata: "Party? Ma cosa? Nel comunicato si evince chiaramente che la nostra era una manifestazione di protesta a tutti gli effetti. Nessun party, la parola party non è stata proprio messa in mezzo. E' evidente che il sindaco ha preferito non venire, magari era impegnato altrove, ci mancherebbe, ma poteva benissimo mandare in Villa qualcuno della sua amminstrazione, come il vice-sindaco e assessore alla Cultura, oppure quello alle Pari Opportunità. Insomma, qualcuno in rappresentanza di Palazzo Mosti ce lo aspettavamo sinceramente, ma non fa niente, il sindaco avrà modo di riscattarsi con i fatti se lo vorrà, noi attendiamo". L'assenza istituzionale è letta comunque come un'occasione mancata dall'amministrazione comunale: "Poteva essere davvero un bel gesto, peccato". Una cosa è certa: un bacio gay ha svegliato la città.
Gaetano Vessichelli

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