James Senese: "Pino non e' mai andato via. Tutte le sere viene da me"
9:43:44 8171“Il male lo troviamo ovunque, i media lo amplificano per fare audiance. Pino per me era un fratello. Non è mai andato via”.
La musica, intesa come messaggio universale e senza tempo: James Senese ne è la dimostrazione concreta. Ieri, in quel di Foiano Val Fortore, l’artista partenopeo, accompagnato dal suo inseparabile sax e dai compagni di viaggio della famosissima Napoli Centrale, composta da Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria, hanno dato vita ad una serata condita da un sound che è impossibile da confondere con gli altri.
Un sound non comune: fatto di colori, odori, passioni e sfaccettature difficili da cogliere, che spesso nasconde un grido di dolore e di ribellione verso il sistema che, come una morsa, frequentemente ci attanaglia, a volte soffocandoci. ‘Io non ci sto ragazzi, combattiamo’. E’ questo, in sostanza, lo spirito di rivalsa che James e la sua Napoli Centrale cercano di trasmettere attraverso la loro musica.
Non servono tante parole quando a parlare sono le note di questi grandi artisti. E’ semplicemente lui, James: 73 anni e non dimostrarli, con la verve di un ragazzino e tanti concerti alle spalle, duetti e collaborazioni con i più grandi artisti.
Senese continua a portare in giro il suo tour ‘Aspettann o Tiemp’, che prende il titolo dal suo ultimo lavoro: un cd live che contiene i suoi più grandi successi. James, legato da un’amicizia fraterna con il mai dimenticato Pino Daniele, a ilQuaderno.it ha rilasciato alcune affermazioni, a cominciare dal premio Tenco, ricevuto nel 2016: “Il premio Tenco - afferma James - che ho ricevuto qualche anno fa con l’album ‘O Sanghe’, per quanto riguarda la categoria dialetti, è stato improvviso. Non ci speravo proprio perché mi trovavo al centesimo posto. Nel giro di due tre giorni mi arrivò la notizia di questo riconoscimento. Definirlo un dialetto non è giusto, perché si tratta di una vera e propria lingua".
"Il sangue nelle mie canzoni è un tema molto ricorrente, ha un significato molto importante, perché fa parte del nostro Dna. Il sangue vuole indicare tante cose: la disperazione, il male che imperversa un po’ da tutte le parti. E’ un termine usato dalla vecchia tradizione, quando si dice ‘Sto jettann o sangue’ (sto morendo ndr). E’ un termine per far capire che una parte dei nostri sentimenti si sta perdendo, ma vuole essere anche una sorta di preghiera fatta al Signore. Nella nostra vita ci sono tanti ostacoli, ma è anche un poco colpa nostra, pertanto, chi può metterci in guarda e farci capire dove andare è soltanto il Signore”.
Senese ci parla anche del suo rapporto con Massimo Troisi, Rino Zurzolo e Pino Daniele: “Troisi l’ho conosciuto mentre mi esibivo in uno spettacolo alla Bussola di Viareggio. Mi venne a prendere, invitandomi a pranzo, e mi fece trovare a tavola una decina di aragoste. Mi disse, ma non ho mai capito il perché, che dovevo mangiare quelle aragoste. E’ stato un bel gesto d’amore. Di Pino non vorrei nemmeno parlare più, perché lo fanno un po’ tutti ma nessuno dice la vera verità. Voglio dirti solo che io e lui eravamo come due fratelli. Tutti i nostri segreti resteranno tra noi. E’ andato da un’altra parte ma è come se fosse sempre qui. Anche perché è dall’altra parte che poi andremo a vivere tutti quanti. Zurzolo, invece, è stato un grande amico di carriera”.
C’è tanta differenza nel modo di far musica con il popolo americano: “Gli americani sono davanti a noi anche più di 20 anni, questo perché è stato il primo popolo a soffrire la fame e da lì è partito tutto. Il duetto con James Brown, ma non solo, (1987 all’Apollo Theather di New York ndr) è un fatto naturale quando raggiungi una vetta musicale importante: lui si chiama James Brown e io James Senese (ride ndr). In realtà siamo degli estremisti della vita. Brown ha fatto quello che noi facciamo con Napoli Centrale. Cerchiamo di portare avanti alcuni messaggi come la ribellione contro lo Stato, il sistema, contro la sofferenza”.
Claudio Donato - Carmen Chiara Camarca