Il Benevento esce sconfitto da San Siro, penalizzato oltremodo da una sconfitta immeritata.
Puggioni |
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Sagna |
Djimsiti |
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Tosca |
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Sandro |
Viola |
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Brignola |
Djiuricic |
Guilherme |
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Coda |
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Eder |
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Perisic |
Rafinha |
Candreva |
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Gagliardini |
Vecino |
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D'Ambrosio |
Skriniar |
Ranocchia |
Cancelo |
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Handanovic |
La scelte
Il Benevento è di scena in quel di San Siro per affrontare l’Inter di mister Spalletti. Match carico di adrenalina per entrambe le squadre. L’Inter ha vinto soltanto una delle ultime cinque partite dinanzi al proprio pubblico. L’ultima vittoria risale all’11 febbraio contro il Bologna. Nelle 12 partite giocate in trasferta, il Benevento non ha ancora raccolto punti. L’Inter vuole rifarsi dopo la sconfitta subìta contro il Genoa nello scorso turno. A tal proposito, il 4-2-3-1 di mister Spalletti è composto da Handanovic tra i pali, difesa a quattro formata da Cancelo e D’Ambrosio esterni con Ranocchia e Skriniar al centro. Vertice basso di centrocampo composto da Vecino e Gagliardini. In attacco, a supporto di Eder, agiranno Candreva, Rafinha e Perisic. Icardi partirà dalla panchina.
De Zerbi ha rispetto dell’avversario ma vuole giocarsi le sue carte. Lo schieramento rispecchia perfettamente la volontà del mister bresciano di giocare a viso aperto e senza alcun timore reverenziale. Per farlo si affida a questo schieramento di partenza: Puggioni tra i pali, Sagna, Djimsiti, Tosca e Letizia in difesa. Centrocampo con Sandro e Viola. In avanti, a ridosso della punta Coda, Brignola, Djuricic e Guilherme. Arbitra il signor Pairetto di Nichelino.
La gara
Il Benevento parte subito forte, mostrando un buon fraseggio e velocità nel far girare il pallone. L’Inter sembra spaesata, confusa e lenta, stordita ancor di più da un Benevento che l’ha costretta a contenere. Al 28’ gli stregoni costruiscono una buona occasione da rete: Coda entra in area, supera Skriniar e calcia a colpo sicuro, ma è provvidenziale l’intervento di Handanovic che evita la capitolazione. Al 33' episodio dubbio in area nerazzurra: Sandro cade in area dopo un contatto con D'Ambrosio, ma l'arbitro lascia prosegure. E’ un’Inter irriconoscibile quella che termina la prima frazione di gioco e va al riposo tra i fischi dei 45000 di San Siro. Benevento che è sceso in campo con grande personalità, spinto dall’apporto degli oltre 1000 sostenitori. Se gli uomini di De Zerbi fossero andati al riposo in vantaggio non avrebbero assolutamente rubato nulla.
Nella ripresa De Zerbi manda in campo Cataldi al posto di Djuricic. Al 54’ l’Inter ci prova con una conclusione di Vecino da fuori area che Puggioni mette in corner. Al 56’ giallo per Candreva per un fallo su Letizia. Benevento pericoloso al 58’: lancio di Brignola per Coda, quest’ultimo lascia partire una conclusione da dentro l’area di rigore che termina alta di pochissimo. Un minuto dopo l’arbitro ammonisce Ranocchia per un fallo commesso ai danni di Coda. Si riscalda la partita: al 62’ il Benevento invoca un calcio di rigore per un fallo di Ranocchia su Cataldi. Nel giro di un minuto ci sono altre due sostituzione: nell’Inter entra Karamoh per Rafinha. Nel Benevento, Del Pinto al posto di Sandro. Al 66’ l’Inter passa inaspettatamente in vantaggio: angolo di Cancelo, Vecino prolunga per Skriniar che colpisce di testa e porta in vantaggio i suoi. Ammonito Viola per il Benevento al 68’ per un fallo su Eder. Trascorre un minuto e l’Inter raddoppia: punizione di Cancelo dalla trequarti per l’inserimento di Ranocchia che in tuffo sigla il 2-0.
L’Inter si ritrova insperatamente in doppio vantaggio e prende fiducia: al 70’ è Candreva a provarci con una conclusione da fuori area respinta da Puggioni. All’81’ il Benevento resta in dieci per l’espulsione di Viola: per il centrocampista scatta la seconda ammonizione per un fallo su Eder e guadagna la via degli spogliatoi anzitempo. Spalletti all’82’ richiama in panchina Perisic. Al suo posto entra Brozovic. A cinque minuti dal novantesimo De Zerbi manda in campo Diabatè per Coda. All'89' viene ammonito anche Del Pinto per un fallo su Eder. La gara termina dopo quattro minuti di recupero.
Claudio Donato